Giudici è stato soggetto a critiche per la sua relazione con iil fascismo<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63 {{q|Certo quest'accusa di fascismo non è stata fatta e non poteva esser fatta ufficialmente; ma dietro le quinte, nei colloqui di corridoio, è stata profusa a piene mani.}}</ref>. In ''Memorie e pensieri di un cattedratico''<ref group="G">''Memorie e pensieri di un cattedratico'', 1974 [http://www.worldcat.org/oclc/1949298/editions OCLC 1949298].</ref>, considera il fatto di menzionare le sue relazioni con il fascismo come cosa falsa e vile confusione della cultura con la politica<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 175 {{q|Solo pietà (o disprezzo?) sento per quell'infelice (e non mi abbassero a farne il nome) che dentro e fuori la Facoltà ha mescolato la cultura alla politica e mi ha vilmente e falsamente accusato di fascismo, e del più « nero » fascismo.}}</ref>. Aggiunge che « Fascismo-antifascismo [è] un antitesi stantia e superata [e] il significativo e il valore della parola fascismo [è] tra i più controversi. Di questi ''ismi'' contemporanei, anzi, io ho sempre estremamente diffidato »<ref>''Memorie e pensieri di un cattedratico'', p. 63</ref>. Benche lo storico Carlo Vallauri noti che Giudici non si è mai identificato con il MSI<ref name="Vallauri">{{cita libro