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== Storia del museo ==
Negli anni 1962-1965 nascono gli spazi in cui ancora oggi sorge il Museo Civico del Marmo: saloni illuminati da sole, ampie vetrate e giardini in cui sono adattate le varie esposizioni. Questa struttura si mantiene anche nel 1966, anno in cui hanno inizio le modificatimodifiche dei saloni interni, che, non rispettando la struttura originaria dell'edificio, creano difficoltà nell'organizzazione e nella divisione delle aree utilizzabili. <br />
In seguito ad una grave crisi del settore, il museo resta chiuso ed inutilizzato per molti anni, fino al 1978, quando vengono costruiti degli uffici {{quote|(...) di un nuovo organismo costituito a Carrara per la valorizzazione dei prodotti lapidei, la Internazionale Marmi e Macchine|Dolci, 2006}}. Con limitati fondi a disposizione ha inizio un'opera di ristrutturazione, di rinnovo delle sale che, pur non riportando l'edificio all'assetto originario, apporta dei risultati soddisfacenti. <br />
Nel [[1982]] il sindaco Alessandro Costa e l'assessore alla cultura Italo Vatteroni, in seguito a una delibera comunale, approvano l'istituzione del primo museo pubblico della città, volto alla raccolta delle testimonianze degne di tutela relative al [[Marmo di Carrara|marmo]], la più grande e importante fonte di ricchezza e bellezza della città. <br />
Vengono condotti ricerche, indagini e studi per poter attrezzare nel miglior modo possibile l' edificio, che diventa simbolo della compresenza delle attività artistiche, storiche e tecniche. Nel giugno 1982 è allestita la prima mostra dal titolo ''Marmo Lunense'', che offre al pubblico la possibilità di venire a contatto con fotografie, immagini , riproduzioni e reperti riportati alla luce nei siti di escavazione.<br />