Petronio Arbitro: differenze tra le versioni
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==Biografia==
[[Tacito]], nei suoi [[Annales (Tacito)|Annali]], parla diffusamente di un certo '''Petronio''', senza per altro far alcun riferimento a lui come autore del [[Satyricon]]. Lo storico romano nomina un G. Petronio, presumibilmente identificabile con Gaio Petronio Ponzio Nigrino. Tuttavia, tale notizia sembra errata. Tacito pare confondere il padre con il figlio (nel senso che Tacito, scrivendo tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C., conferisce il nome del padre al figlio, del quale pure intende descrivere il profilo). Secondo gli studi più recenti, infatti, Petronio corrisponderebbe a Tito Petronio Nigro (dunque il figlio di Gaio Petronio Ponzio Nigrino), illustre intellettuale della cerchia degli intimi di Nerone
Secondo Tacito, infatti, [[Gaio Ofonio Tigellino|Tigellino]], prefetto del Pretorio, ne divenne presto invidioso. Per farlo cadere in disgrazia, egli insinuò in Nerone il sospetto che Petronio, amico del principale esponente della [[congiura di Pisone|congiura pisoniana]], non poteva non essere implicato in qualche modo nella trama. Tigellino fece sterminare l'intera classe intellettuale e dirigente di [[Roma]]. Petronio, venuto al corrente della vicenda, non volle aspettare la condanna dell'imperatore e decise di darsi la morte, ma senza fretta: si recise le vene, le fasciò e le aprì di nuovo, come fosse un giorno qualsiasi. Egli mangiò, ascoltò musica e versi di poesia, discutè di filosofia, ma in maniera leggera; poi riposò, in modo tale che la morte sembrasse casuale. === Petronio: un viaggio intelligente attraverso le bassezze umane ===
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