Ut queant laxis: differenze tra le versioni

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da cui derivarono i nomi delle note Ut <ref> Nel [[XVII Secolo]] G. Battista Doni cambiò il nome della nota Ut in [[Do (nota)|Do]] per facilitarne il solfeggio.</ref>-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si.
 
Ogni sillaba evidenziata corrisponde infatti, in musica, alla relativa [[Nota musicale|nota]] con cui è cantata; va detto che il nome della nota [[Si (nota)|Si]] non si deve al D'Arezzo, ma fu aggiunto solo nel [[XVI secolo]]: infatti il [[canto gregoriano]], e la [[musica medievale]] in genere, non prevedevano l'uso della [[Sensibile (musica)|sensibile]], cioè del settimo grado della scala. Non stupisce pertanto che illa settimosillaba versoiniziale didel ciascunasettimo strofaverso dell'inno sianon ancheprosegua l'unicoandamento ladiatonico cuiascendente primadelle sillabasillabe noniniziali èdei cantata6 conversi la nota della scala corrispondenteprecedenti (cioè non è cioè un Si, secondo la notazione moderna), "eludendo" - per così dire - l'andamento diatonico ascendente delle prime sillabe dei versi precedenti.
Il nome della settima nota della scala diatonica (Si, appunto) fu tratto dalle iniziali delle due parole che compongono il settimo ed ultimo verso della strofa: ('''[[Si (nota)|S]]'''ancte '''[[Si (nota)|I]]'''ohannes).
 
L'inno prosegue così: