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==L'area==
L'area non è ben definita, ma con questo nome si indica solitamente la zona adiacente al Cavalcavia Bacula, più noto ai milanesi come Ponte della Ghisolfa che inizia dall'imbocco di viale Luigi Bodio e piazzale Lugano.
 
AllaUna parte della Ghisolfa c'è l'omonimanota come zona Mac Mahon,: cheessa comprende sia la zona immediatamente prima del Ponte (la fine di Via Govone, Via Della Pecetta, Via Delfico, Via Mac Mahon, Via Arimondi) in direzione del centro cittadino,e sia quella terminando verso sud, che nell'areaconfina a ovest con la vecchia zona di [[Villapizzone]] e la [[Stazione di Milano Villapizzone|sua stazione]] e a nord ovest, separata dalla ferrovia, con il quartiere della [[Bovisa]].
 
==Storia==
Si tratta di un piccolo quartiere con edificiprevalenza adi prevalenzaedifici di edilizia popolare, a vocazione industriale,che poi sono state integrateintegrati con case moderne di piccola o media borghesia. Fu edificato in due intervalli temporali nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle [[Ferrovie dello Stato|FS]] e delle [[Ferrovie Nord Milano|FNM]].
Edificato in due intervalli temporali nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle [[Ferrovie dello Stato|FS]] e delle [[Ferrovie Nord Milano|FNM]].
 
Il nome ''Ghisolfa'' deriva dal pre esistentepreesistente toponimo longobardo ''Ghisulf''<ref>Carlo Castellaneta, ''Il dizionario di Milano''</ref> che dava il nome alle Cascine Ghisolfa e Ghisolfetta esistentiche si trovano nell'area vicino al terrapieno della ferrovia <ref>Vittore Buzzi, ''Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese'' Hoepli Editore, 2005, ISBN 882033495X </ref>. Il Ponte della Ghisolfa fu terminato nel [[1941]] <ref>[http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/strade/strade.htm Le strade di Milano] di Gian Luca Lapini</ref>, e all'inizio degli anni '60 venne idealmente prolungato lungo Viale Monteceneri con la costruzione di una strada sopraelevata a quattro corsie che arriva fino a piazzale Stuparich; durante gli [[anni 1990|anni '90]] il ponte venne allargato.
 
NalNel [[1911]], a cura di [[Giuseppina Pizzigoni]], a lato del ponte venne costruita la scuola elementare "Rinnovata" <ref>Il nome originario era: Scuola Rinnovata secondo il Metodo Sperimentale</ref>, una scuola sperimentale, ancor oggi esistente, con piscina, e fattoria, che costituì uno di quegli esperimenti didattici che animarono la ricerca didattica nell'area milanese nei primi decenni del secolo scorso <ref>Giuseppe Guzzo, ''Scuola elementare addio'', Rubbettino Editore srl, 2003,ISBN 8849805047</ref> <ref>Lida Carmeli, ''La scuola rinnovata alla Ghisolfa'', La scuola ed, 1923</ref>.
 
La zona attorno a piazza Prealpi è un emblema della Milano popolare,: nonostante la presenza del vicino comando della [[Polizia stradale]] è tristemente famosa per le criminali vicende criminali che ne hanno caratterizzato la storia negli anni '90, con l'egemonia della cosca mafiosa [['ndrangheta|'ndranghetista]] dei [[Di Giovine]] <ref>[http://milano.corriere.it/cronache/articoli/2007/05_Maggio/16/arrestato_boss_droga.shtml ''Arrestato il boss della droga, scoppia la rivolta'' Corriere, 16 maggio 2007]</ref>.
 
==Edilizia==
La zona è socialmente abbastanza disomogenea. La parte più centrale del quartiere presenta un'edilizia media medio-borghese, la zona di Piazza Prealpi è un tipico esempio di zona di edilizia pubblica, con i palazzi [[Aler]] onnipresenti.
 
==Problematiche==
La zona oggi è caratterizzata da una forte multietnicità, con una cospicua fettapresenza di residenti extracomunitari di varia etnia che col passare del tempo è stata ridotta. Ultimamente il quartiere è stato spesso citato a causa dell'accampamento di clandestini situato sotto il Ponte tra i binari delle [[Ferrovie Nord]], nei pressi del CAM di Via Pecetta. La situazione ha causato forti disagi sia per i clandestini (costretti a vivere in condizioni disumane) chesia per i residenti del quartiere, con mucchi di spazzaturespazzatura.
 
==Riferimenti culturali==
* Il quartiere ha fornito l'ambientazione per molti racconti scritti da [[Giovanni Testori]], tra cui ''La Gilda del Mac Mahon'' e il ''Il Ponte della Ghisolfa'', quest'ultimo è una famosa raccolta di racconti brevi <ref>Giovanni Testori,''Il ponte della Ghisolfa'', Feltrinelli, 1958 </ref>, dalla quale il regista [[Luchino Visconti]] trasse la sceneggiatura per il film [[Rocco e i suoi fratelli]], e il quartiere costituì il set per molte scene del film.
* Il quartiere è conosciuto anche fuori Milano per l'[[Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa|omonimo circolo anarchico]] a cui appartenevano anche [[Giuseppe Pinelli]] e [[Pietro Valpreda]].