Demostene: differenze tra le versioni
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L'apparente rinuncia alla lotta dell'oratore coincise, però, con un politica sotterranea di resistenza antimacedone, concretizzatasi, tra il [[344 a.C.]] ed i [[342 a.C.]], in numerose ambascerie con cui convinse le città del [[Peloponneso]] a non accettare i trattati di pace che Filippo affermava di voler stipulare (II e III Filippica).
Nel [[340 a.C.]], con l'attacco macedone a [[Perinto]] e [[Bisanzio]], nella penisola Calcidica alleata di Atene, la capitale attica si sentì svincolata dalla pace di Filocrate ed il partito di Demostene riprese vigore, tanto che giunse a promulgare una legge di riarmo navale ([[339 a.C.]]) e ad annettere nella coalizione antimacedone anche [[Tebe_(Grecia)|Tebe]], caposaldo strategico contro Filippo, che di fatto aveva [[Delfi]] sotto controllo.
La guerra giunse ad una tragica conclusione nel [[338 a.C.]], con la battaglia di [[Cheronea]], a cui Demostene partecipò come semplice [[oplita]], assistendo all vittoria di Filippo.
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