Sugerio di Saint-Denis: differenze tra le versioni

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Autore storico di due opere: il ''Liber de rebus in administratione sua gestis'' e il ''Libellus de consacratione ecclesia Sancti Dionysii''.
 
Abate della [[abbazia di Saint-Denis]], presso [[Parigi]], fra il [[1127]] e il [[1140]] intraprende l'opera di ricostruzione della chiesa dalla facciata, triplicando le entrate e innalzando le due torri. Le mura laterali dell'abbazia non vengono abbattute né modificate, perché la leggenda narrava che erano state consacrate da Cristo stesso. Successivamente si occupa del coro, la cui elaborata struttura diafana è considerata la prima espressione dell'[[architettura gotica]], diffusasi presto in tutta [[Europa]] fino agli inizi del [[XVI secolo]]. La novità di Suger sta nell'aver concepito, assieme all'ignoto architetto incaricato, un coro a doppio [[deambulatorio]], suggestivamente caratterizzato da una selva di colonne (su cui si ramificano le [[nervature]] delle [[volte a crociera]] di ciascuna [[campata]] curvaogivale), fra cui filtra l'abbondante luce immessa dalle coppie di grandi finestre di ciascuna delle sette cappelle disposte a raggiera. L'inedita preponderante presenza di [[vetrate]] nella rosa di cappelle absidali inonda l'ambiente di luce, a simboleggiare la grazia divina, in accordo col rinnovato interesse per il [[neoplatonismo|movimento neoplatonico]] cui Suger aderì.
Per le vetrate Suger si concentra sull'età della legge, quindi inserisce le storie di [[Mosè]].