Trout Mask Replica: differenze tra le versioni
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Sebbene il disco venne effettivamente registrato in una lunga session, come se fosse dal vivo, Van Vliet incise parti vocali isolate solo dopo la prima registrazione.
Il critico Steve Huey scrisse: "Trout Mask Replica ha avuto più influenza nello spirito che nello stile, come un punto di partenza della letteratura musicale. Comunque, il disco ha fatto capire quali fossero le possibilità infinite della musica [[rock]], quanto si possa ancora sperimentare. L'album ha inoltre creato una sorta di [[surrealismo]] musicale che verrà seguito soprattutto nell'era [[punk rock|punk]]/[[New Wave (musica)|new wave]].
==Composizione e produzione==
===Composizione===
Le composizioni presenti in ''Trout Mask Replica'' traggono la loro ispirazione principalmente dal [[blues]] e dal [[free jazz]] ma includono anche elementi di generi musicali come la musica [[folk]] e la musica classica sperimentale [[avant-garde]]. La voce di Van Vliet spazia nel cantato dei brani da toni cavernosi da cantante blues, al [[falsetto]] strozzato, fino ad arrivare a mugugni incomprensibili. I testi delle "canzoni" (anche se è difficile considerarle tali almeno nella concezione classica del termine) sono pieni di riferimenti agli argomenti più disparati: la storia musicale, la politica, l'[[olocausto]], l'amore e la sessualità, [[Steve Reich]], la musica [[gospel]], il [[conformismo]], e la condizione umana in generale.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Van Vliet, tutti i brani furono scritti durante un'unica sessione in studio durata otto ore. i membri della band invece affermarono che due delle tracce (''Moonlight on Vermont'' e ''Sugar 'n Spikes'') erano state composte circa nel dicembre 1967, mentre ''Veteran's Day Poppy'' venne scritta a fine maggio/inizio giugno del 1968. La maggior parte dei restanti brani risale all'estate e autunno del 1968. Una delle influenze principali nella composizione del materiale fu un nastro che un amico di Van Vliet, tale Gary Marker, gli aveva fatto ascoltare. Marker, un aspirante ingegnere del suono, stava imparando a montare insieme diversi spezzoni di nastri audio. Fece pratica combinando sezioni di varie registrazioni differenti assicurandosi però che mantenessero una certa unicità d'insieme nonostante provenissero da fonti diverse. Quando Van Vliet sentì il nastro preparato da Marker, esclamò eccitato: ''«Questo è quello che voglio!»''<ref>{{cite video|title=Captain Beefheart: Under Review|date=2006|publisher=Music Video Distributors}}</ref>
Captain Beefheart utilizzò per comporre uno strumento che non aveva mai suonato in precedenza, il pianoforte. Dato che non aveva dimestichezza con il nuovo strumento e nemmeno conoscenze musicali teoriche in merito, fu in grado di sperimentare senza preconcetti diverse idee di struttura e composizione musicale. Beefheart si sedeva al pianoforte fino a che non trovava un'idea ritmica o melodica che gli piacevano. Mike Barnes compara questo tipo di approccio musicale a quello del compositore d'avanguardia [[John Cage]].<ref name="Barnes71">Barnes, Mike p.71</ref> John French trascriveva poi sullo spartito la musica che "il capitano" aveva in testa. Successivamente sempre French metteva insieme i vari frammenti musicali di Beefheart in delle vere e proprie composizioni. French decise anche le parti che sarebbero state suonate da un dato strumento e insegnò ai musicisti come dovevano suonarle, anche se Van Vliet aveva poi comunque la parola finale su tutto quello che veniva inciso. Il membro della band Bill Harkleroad ricorda di "come le singole parti furono suonate a casaccio, poi elaborate in maniera chirurgica, messe insieme, ed infine rifinite". Una volta completata ogni canzone veniva suonata sempre esattamente allo stesso modo, rifuggendo l'improvisazione che caratterizzava certi tipi di musica in favore di un approccio simile a quello della musica classica. Il chitarrista [[Fred Frith]] fece notare come durante questo processo "le idee musicali che solitamente emergono dall'improvvisazione furono sfruttate e rese costanti, ripetitive".<ref>Fred Frith, 1974, ''New Musical Express'' (data incerta), come citato da Barnes.</ref>
French riferì che almeno tre quarti delle canzoni furono composte al piano. Le restanti consistevano in parti che venivano fischiettate da Van Vliet stesso. In rari casi qualche parte di canzone venne composta al piano mentre gli altri ne fischiettavano il motivo. Tre di queste non hanno nessun accompagnamento vocale da parte di una voce guida (''Well'', ''The Dust Blows Forward and the Dust Blows Back'', e ''Orange Claw Hammer'') mentre una era frutto di una improvvisazione spontanea (''China Pig'').
Molte delle composizioni includono brevi passaggi presi da altre canzoni. Alcune reminiscenze d'infanzia, come la versione di [[Gene Autry]] di ''Rancho Grande'' dalla quale fu tratta e adattata la chitarra in ''Veteran's Day Poppy'', o la melodia di ''[[Shortnin' Bread]]'' utilizzata per ''Pachuco Cadaver''. Altri riferimenti erano più contemporanei, come la citazione "come out to show dem (them)" dal brano ''[[Come Out]]'' di [[Steve Reich]] usato in ''Moonlight on Vermont'', o un frammento melodico della registrazione effettuata da [[Miles Davis]] del ''[[Concierto de Aranjuez]]'' adattato a base per ''Sugar 'n Spikes''. Il finale di ''Moonlight on Vermont'' contiene anche il ritornello dello spiritual ''[[Old-Time Religion]]''. Una delle influenze non-musicali fu quella di [[Salvador Dalí]]; lo strumentale ''Dali's Car'' fu ispirato alla band dalla visione dell'installazione artistica di Dalí ''[http://instruct.uwo.ca/english/785a/RainyTaxi.jpg Rainy Taxi].''
===Registrazione===
''Moonlight on Vermont'' e ''Veteran's Day Poppy'' furono registrate agli studi [[Sunset Sound Recorders]] nell'agosto 1968, circa sette mesi prima del resto dei brani sull'album. Queste tracce vedono la formazione del gruppo composta da Van Vliet, [[Zoot Horn Rollo|Bill Harkleroad]] e [[Jeff Cotton]] alla chitarra, [[John French]] alla batteria, e [[Gary Marker]] temporaneamente al basso come sostituto del fuoriuscito Jerry Handley. Un mese dopo [[Rockette Morton|Mark Boston]] si unì alla band come nuovo bassista a tempo pieno. La formazione con Van Vliet, Harkleroad, Cotton, French e Boston registrò tutti gli altri brani, con la partecipazione del cugino di Van Vliet, [[The Mascara Snake|Victor Hayden]], occasionalmente al clarinetto basso.
Originariamente [[Frank Zappa]] aveva proposto di registrare l'album come "una registrazione etnica" nella casa dove viveva la band. Lavorando con Zappa e l'ingegnere del suono Dick Kunc, la band registrò qualche traccia base nella casa di Woodland Hills separando il suono semplicemente suonando ogni strumento in una stanza diversa. Zappa pensava che le incisioni fossero venute bene, ma Van Vliet divenne sospettoso pensando che Zappa stesse cercando di registrare l'album in "maniera sciatta" e insistette per utilizzare uno studio di registrazione professionale. Zappa avrebbe poi dichiarato in seguito che dato l'atteggiamento di Van Vliet era "impossibile dirgli il perché le cose andassero fatte in una determinata maniera. E che la cosa migliore era tenere la bocca chiusa il più possibile e fargli fare le cose a modo suo."<ref name="artist formerly known">{{cite video |people=Elaine Shepard (Producer), Declan Smith (Film research) |date=1997 |title=The Artist Formerly Known as Captain Beefheart |url= |medium=Documentario |publisher=BBC}}</ref> Solamente una delle tracce registrate da Zappa e Kunc nella casa finì sull'album finito, ''Hair Pie: Bake 1''. Tre altri brani furono registrati su un registratore a cassette nella casa, il poema "a cappella" ''The Dust Blows Forward 'n The Dust Blows Back'', ''Orange Claw Hammer'', e l'improvvisato blues ''China Pig'' con l'ex membro della Magic Band [[Doug Moon]] che accompagnava alla chitarra Van Vliet.
Una volta entrato in studio, il gruppo incise 20 tracce strumentali in una singola sessione durata sei ore.<ref>Miles, Barry. Zappa: A Biography. 2005, pag. 182–183, Grove Press</ref> Van Vliet passò i giorni successivi a sovraincidere le parti vocali. Invece di cantare seguendo le tracce strumentali con le cuffie, improvvisava il cantato risentendo i nastri delle registrazioni sul momento.<ref name="Chusid">[[Irwin Chusid|Chusid, Irwin]] (2000). ''Songs in the Key of Z: The Curious Universe of Outsider Music'', pp. 129–140. London: Cherry Red Books. ISBN 1-901447-11-1</ref> Come risultato la voce è spesso fuori sincrono rispetto agli strumenti.
== Tracce ==
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