All Things Must Pass: differenze tra le versioni

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== Origine e storia ==
''All Things Must Pass'' è l'album più famoso, venduto e apprezzato della carriera solista di [[George Harrison]].
Durante gli anni passati nei [[The Beatles|Beatles]] [[George Harrison]] aveva accumulato una grande quantità di materiale inedito. Fu così libero di pubblicare un album doppio, più un terzo LP strumentale contenente una jam session chiamata ''Apple Jam''. Numerosi glii ospitimusicisti illustri presenti nell'album, la maggior parte dei quali anonimi all'epoca per questioni contrattuali: [[Eric Clapton]], [[Ringo Starr]], [[Dave Mason]], [[Phil Collins]], [[Billy Preston]], [[Gary Brooker]], [[Peter Drake]], [[Ginger Baker]] e [[Bobby Keys]].
L'album raggiunse il primo posto negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e anche in [[Gran Bretagna]] (come recentemente dimostrato - l'articolo è disponibile sul sito ufficiale di [[George Harrison]] alla voce "News") ed è unanimemente considerato dai critici il miglior lavoro di [[George Harrison]] solista.
Avendo vinto 6 dischi di platino è l'album di un Beatle solista ad avere venduto di più.
 
== My Sweet Lord ==
{{Vedi anche|My Sweet Lord}}
Il singolo ''My Sweet Lord'' ebbe un successo mondiale strepitoso, bissato negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] da ''[[What Is lifeLife]]''.
La canzone però, provocò a Harrison una causa per plagio intentata dai detentori dei diritti del successo del 1963 delle [[The Chiffons|Chiffons]], ''He's So Fine'' — una questione che si sarebbe protratta per anni. George spiegò che si era ispirato al brano gospel ''[[Oh Happy Day]]'' e non al brano delle Chiffons. Più tardi, un giudice stabilì che Harrison aveva inconsapevolmente copiato la melodia della canzone; la qual cosa ispirò Harrison a scrivere il brano ''This Song''. George acquistò anche i diritti di ''He's So Fine'' in modo da prevenire qualsiasi altra grana futura.