Ankarapithecus: differenze tra le versioni

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==Reperti noti==
All’olotipo si sono oggi aggiunti nel tempo altri reperti. Nel 1980 è stato rinvenuto il reperto siglato MTA 2125, comprendente un palato completo e buona parte della faccia; in particolare sono preservate le regioni nasale e zigomatica e parte dell’orbita destra<refrf>Andrews P. & I. Tekkaya, 1980: op.''A citrevision of the Turkish Miocene Hominoid Sivapithecus meteai''. Paleonthology 23 (1): 85-95</ref>. Sicuramente
Di piùgrande interessanteinteresse, per la maggiore completezza, il reperto siglato AS 500 rinvenuto nel 1996. AS 500 conserva buona parte della faccia e la mandibola di un individuo di sesso femminile con M3s completamente emersi. La mandibola è stata rinvenuta circa 20 cm sotto il cranio: sebbene non fosse articolata con quest’ultimo il ritrovamento al medesimo livello stratigrafico, le dimensioni e le caratteristiche dei denti suggeriscono l’appartenenza al medesimo individuo. La faccia comprende buona parte dei premascellari, della mascella, delle ossa zigomatiche, lacrimali e nasali e porzioni dello sfenoide, dei palatini e del frontale, incluso una porzione della linea temporale destra<ref>Alpagut et al., 1996: op. cit.</ref>.
In funzione delle dimensioni delle orbite<ref>Aiello L. C. & B A. Wood, 1994: Cranial Variables as Predictor of Hominine Body Mass. American Journal of Physical Anthropology 95: 409-426. Consultabile in formato PDF: http://www.gwu.edu/~hogwash/BW_PDFs/RP091.pdf</ref> il peso di questo individuo è compreso tra 23 e 29 kg (rispettivamente in funzione dell’altezza e della larghezza delle orbite) <ref>Andrews P. & B. Alpagut, 2010: Functional morphology of Ankarapithecus meteai. In de Bonis L., Koufos G. D. & P. Andrews (eds), Hominoid Evolution and Climatic Change in Europe. Phylogeny of the Neogene Hominoid Primates of Eurasia. Volume 2: 213-230.</ref>, valore confrontabile con quello delle femmine di bonobo.
 
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==Autonomia del genere==
L’autonomia del genere ''Ankaropithecus'' rispetto a ''Sivapithecus'' è stata oggetto di un lungo dibattito. Diversi autori hanno infatti considerato in passato ''Ankaropithecus meteai'' come semplice sinonimo di ''[[Sivapithecus|Sivapithecus indicus]]''<ref> Simons E. L. & D. R. Pilbeam, 1965: ''Preliminary revision of the Dryopithecinae (Pongidae, Anthropoidea''). Folia Primatologica 3:81–152.</ref> oppure lo hanno descritto come ''Sivapithecus metaei'', riconducendo alla sua variabilità anche i reperti greci assegnati a ''[[Ouranopithecus|Ouranopithecus macedonensis]]''<ref>Andrews P. & I. Tekkaya, 1980: ''Aop. revision of the Turkish Miocene Hominoid Sivapithecus meteai''cit. Paleonthology 23 (1): 85-95</ref>.
L’attento studio comparato dell’anatomia dei reperti di ''Ankaropithecus'' noti al 1996 (ovvero l’olotipo e MTA 2125) ha permesso nel 1998 agli antropologi David R. Begun<ref>Vedi: http://anthropology.utoronto.ca/Faculty/Begun</ref> e Erksin Güleḉ<ref>Vedi: http://www.dtcf.ankara.edu.tr/erksingulec.html</ref> di determinare l’indipendenza a livello generico di ''Ankaropithecus''<ref>Begun D. R. & E. Gulec, 1998: ''Restoration of the Type and Palate of Ankarapithecus meteai: Taxonomic and Phylogenetic Implications''. American Journal of Physical Anthropology 105: 279-314. Consultabile in format PDF: http://anthropology.utoronto.ca/Faculty/Begun/ankara.pdf . Al momento della pubblicazione di questo lavoro erano stati in realtà scoperti altri reperti che non fu però possibile comprendere nello studio.</ref>, proposta sistematica che ha trovato verifica nello studio dei reperti trovati successivamente.