Ankarapithecus: differenze tra le versioni

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L’[[olotipo]] è rappresentato dal frammento di mandibola di un individuo di sesso maschile (sigla: MTA 2124) rinvenuto nel 1955 da Ozasoy<ref>Ozasoy F., 1955: op. cit.</ref> ed attualmente conservato presso il museo Maden Tetkik ve Arama Enstitusu di Ankara<ref>Begun D. R., 2002: ''European Hominoids''. In: Hartwig W. C. (eds), The Primate Fossil Record. Cambridge University Press. Consultabile in format PDF: http://anthropology.utoronto.ca/Faculty/Begun/Begunhominoids.pdf. Il genere Ankarapithecus è trattato a p. 356.</ref>.
Ozansoy descrisse in dettaglio l’anatomia della mandibola e dei denti che rappresentano l’olotipo, evidenziando le analogie e le differenze nella dimensione e morfologia dei denti rispetto ad altri ominidi sia fossili che viventi<ref>Ozansoy F., 1957: op. cit.</ref><ref>Ozansoy F., 1965: ''Etude des gisements continentaux et des mammiferes du Cénozoique de Turquie''. Mémoires de la Sociéte géologique de France n. sér. 4, 102: 1–92.</ref><ref>Ozansoy F., 1970: ''Insani Karakterii Turkiye Pliosen fosil ponjide’si Ankaropithecus metaei''. Turk. Tarih Kurumu Bulletin 34: 1-15.</ref>.
 
 
 
==Breve inquadramento della zona del ritrovamento==
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Di grande interesse, per la maggiore completezza, il reperto siglato AS 500 rinvenuto nel 1996. AS 500 conserva buona parte della faccia e la mandibola di un individuo di sesso femminile con M3s completamente emersi. La mandibola è stata rinvenuta circa 20 cm sotto il cranio: sebbene non fosse articolata con quest’ultimo il ritrovamento al medesimo livello stratigrafico, le dimensioni e le caratteristiche dei denti suggeriscono l’appartenenza al medesimo individuo. La faccia comprende buona parte dei premascellari, della mascella, delle ossa zigomatiche, lacrimali e nasali e porzioni dello sfenoide, dei palatini e del frontale, incluso una porzione della linea temporale destra<ref>Alpagut et al., 1996: op. cit.</ref>.
In funzione delle dimensioni delle orbite<ref>Aiello L. C. & B A. Wood, 1994: ''Cranial Variables as Predictor of Hominine Body Mass''. American Journal of Physical Anthropology 95: 409-426. Consultabile in formato PDF: http://www.gwu.edu/~hogwash/BW_PDFs/RP091.pdf</ref> il peso di questo individuo è compreso tra 23 e 29 kg (rispettivamente in funzione dell’altezza e della larghezza delle orbite) <ref>Andrews P. & B. Alpagut, 2010: ''Functional morphology of Ankarapithecus meteai''. In de Bonis L., Koufos G. D. & P. Andrews (eds), Hominoid Evolution and Climatic Change in Europe. Phylogeny of the Neogene Hominoid Primates of Eurasia. Volume 2: 213-230.</ref>, valore confrontabile con quello delle femmine di [[Pan paniscus|bonobo]].
 
 
 
 
==Autonomia del genere==
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L’attento studio comparato dell’anatomia dei reperti di ''Ankaropithecus'' noti al 1996 (ovvero l’olotipo e MTA 2125) ha permesso nel 1998 agli antropologi David R. Begun<ref>Vedi: http://anthropology.utoronto.ca/Faculty/Begun</ref> e Erksin Güleḉ<ref>Vedi: http://www.dtcf.ankara.edu.tr/erksingulec.html</ref> di determinare l’indipendenza a livello generico di ''Ankaropithecus''<ref>Begun D. R. & E. Gulec, 1998: ''Restoration of the Type and Palate of Ankarapithecus meteai: Taxonomic and Phylogenetic Implications''. American Journal of Physical Anthropology 105: 279-314. Consultabile in format PDF: http://anthropology.utoronto.ca/Faculty/Begun/ankara.pdf . Al momento della pubblicazione di questo lavoro erano stati in realtà scoperti altri reperti che non fu però possibile comprendere nello studio.</ref>, proposta sistematica che ha trovato verifica nello studio dei reperti trovati successivamente.
 
 
 
==Filogenesi==