Serraglio veronese: differenze tra le versioni

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Per prevenire attacchi da [[Brescia]] e da [[Mantova]], erano stati costruiti i castelli difensivi di [[Ponti sul Mincio]], [[Monzambano]], [[Valeggio sul Mincio]], Villafranca, [[Custoza]] e [[Sona]].
A partire dal [[1284]], [[Alberto I della Scala]] rafforzò quei fortilizi, aggiungendo la fortificazione del villaggio di Borghetto e predisponendo, sulla base del preesistente sistema di difesa comunale, la costruzione del Serraglio. I lavori iniziarono nel 1345, furono interrotti nel 1349 a causa della peste e ripresero nel 1353 venendo ultimati da Cangrande II.
 
Il Serraglio consisteva in un'alta cortina merlata lunga circa 13 chilometri e alta circa 16 m.<ref>{{cita|L'Oratorio di San Rocco e i Tesori di Villafranca di Verona (contributo di Oscar Cofani)|p. 85 ss.|sanrocco}}.</ref>, intervallata da 150 o forse 200 torri (torresini) distanti circa 80 m. l'uno dall'altro e protetta da un fossato, con un vallo largo in media 12 metri e profondo 3, nel quale era stato incanalato poco lontano da Villafranca il fiume Tione. L'opera raccordava, oltre al Borghetto, i tre castelli Scaligeri di [[Castello Scaligero (Valeggio sul Mincio)|Valeggio sul Mincio]], Gherla e Villafranca. Il progetto prevedeva il proseguimento fino al castello di [[Nogarole Rocca]] ma la presenza delle paludi di Grezzano ne impedì la realizzazione<ref>{{cita|L'Oratorio di San Rocco e i Tesori di Villafranca di Verona (contributo di Oscar Cofani)|p. 85 ss.|sanrocco}}.</ref><ref>{{cita|Gruppo Obiettivo Verde|p. 24|obiettivoverde}}.</ref>.