Storia della televisione: differenze tra le versioni
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Almeno nella fase iniziale la [[televisione]] italiana era una delle più ''pedagogiche'' al mondo. Le sue finalità erano certamente educative e se da un lato la programmazione, pur non cercando il consenso dei telespettatori, poteva essere considerata ''soporifera'', dall'altro ebbe indubbi benefici nei confronti di una situazione nazionale, a quei tempi, caratterizzata da una certa arretratezza nei costumi e da una disomogeneità culturale. Non è solo una battuta umoristica dire quindi che, almeno a livello linguistico, "L'unità d'Italia non l'ha fatta Garibaldi, ma l'ha fatta [[Mike Bongiorno]]."
Anche le tappe successive dello sviluppo televisivo italiano indicano un ritardo rispetto agli altri Paesi europei: solo nel [[1961]] iniziarono le trasmissioni del secondo canale RAI e la terza rete
=== Le televisioni commerciali ===
Nel frattempo erano nati i primi tentativi di ''[[Televisioni locali]]''. Nel 1974 una sentenza della [[Corte costituzionale]] legittima l'esistenza della [[televisione via cavo]],<ref> La questione di legittimità costituzionale che aveva portato alla sentenza della Corte Costituzionale n. 225 del 1974 era stata sollevata dal pretore di Biella nell'ambito del procedimento penale a carico di Giuseppe Sacchi, proprietario di [[Telebiella]]. </ref> ed un'altra due anni dopo, autorizza anche le trasmissioni via etere purché di ambito locale, Da questa esperienza nasce [[Telemilano 58]], che ha assorbito [[Telemilanocavo]] e che successivamente diventa [[Canale 5]].
Il decennio successivo vide l'affermazione delle emittenti private (tra cui quelle della Fininvest, identificabili con quelle oggi di Mediaset) ed il loro immediato successo (Da ricordare che nel periodo un decreto legge del governo di [[Bettino Craxi]] legalizzò le trasmissioni in diretta delle
La proliferazione di emittenti televisive ha richiesto a più riprese interventi legislativi di regolamentazione, nessuno dei quali è ovviamente uscito indenne da polemiche. L'articolazione delle problematiche innestate è tale da coinvolgere negli argomenti di discussione diritti costituzionali e questioni di opportunità politiche, essendosi addirittura sviluppata una giurisprudenza specialistica (ad esempio le mai rispettate e pluriviolate sentenze della Corte Costituzionale). C'è chi ritiene che la situazione italiana a causa della presunta concentrazione di mass-media nelle mani di Mediaset, sia in contrasto con il fondamentale articolo 21 della Costituzione (libertà d'espressione), almeno nel delicatissimo campo
Il settore, sul finire del primo decennio, è oggetto di una nuova rivoluzione grazie al passaggio dal segnale analogico a quello digitale, transizione avvenuta sia per rispettare la direttiva europea [[Televisione senza frontiere]], sia consentire un aumento delle emittenti (la trasmissione digitale permette l'accensione di un maggior numero di canali). Inoltre col nuovo sistema troverà rapida diffusione il nuovo standard in alta definizione.
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* [[1939]]: il [[22 luglio]] a [[Monte Mario]], vicino [[Roma]], entra in funzione un trasmettitore sperimentale televisivo dell'[[Eiar]] (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) costruito dall'azienda italiana [[SAFAR]], con una potenza di 2 kW.
* [[1939]]: [[3 settembre]]: la [[BBC]] sospende i programmi televisivi in seguito allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; a questa data sono circa 20000 gli apparecchi riceventi in funzione nel Regno Unito.
* [[1940]]: il [[31 maggio]] anche il
* [[1941]]: 1º luglio: la NBC americana trasmette il primo spot pubblicitario televisivo (riguarda un orologio)
* [[1942]]: in Gennaio le emittenti americane NBC e CBS
* [[1947]]: i delegati di 60 paesi presenti alla Conferenza mondiale delle [[radiocomunicazione|radiocomunicazioni]] di [[Atlantic City]] decidono di chiamare "televisione" (in sigla "TV") la trasmissione a distanza delle immagini in movimento.
* [[1954]]: il [[3 gennaio]] alle ore 11.00 ha inizio il servizio televisivo italiano sul ''[[Raiuno|Programma nazionale]]''.
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* [[1956]]: le [[VII Giochi olimpici invernali|VII Olimpiadi invernali]] di [[Cortina d'Ampezzo]] sono le prime ad essere trasmesse in [[eurovisione]]. Quattro anni dopo toccherà alle [[Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi]] di [[Roma]].
* [[1957]]: in Italia nasce la rubrica pubblicitaria ''[[Carosello]]''.
* [[1960]]: la
* [[1961]]: il [[4 novembre]] cominciano le trasmissioni del ''[[Raidue|Secondo Programma]]''.
* [[1962]]: l'11 luglio ha luogo il primo esperimento di trasmissione in [[mondovisione]] attraverso il [[satellite artificiale]] [[Telstar]]
* [[1964]]: in [[California]] nasce la prima [[pay-
* [[1966]]: {{citazione necessaria| Nasce [[Telediffusione Italiana Telenapoli]], la prima televisione libera italiana via cavo.(Non tutti i libri di storia della televisione riportano quest'esperienza).}}
* [[1967]]: In Francia e Germania iniziano le trasmissioni a colori.
* [[1969]]: tra il [[20 luglio|20]] e il [[21 luglio]] l'uomo sbarca sulla [[Luna]]: la
* [[1971]]: {{citazione necessaria|[[Telediffusione Italiana Telenapoli]] introduce in Italia il colore nella [[TV via cavo]], con 6 anni d'anticipo rispetto alla [[RAI]].}} In Italia inizia a trasmettere la televisione privata [[Telebiella]] che è di fatto riconosciuta come la prima emittente libera italiana.
* [[1974]]: Il [[10 luglio]] la sentenza 225<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0225s-74.html La sentenza n. 225]</ref> della corte costituzionale e la sentenza 226 <ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html la sentenza n. 226] </ref>legittimano di fatto la [[televisione via cavo]] e la ripetizione in Italia delle [[televisioni estere in lingua italiana]]. Contemporaneamente le due sentenze stabiliscono le condizioni minime per considerare il monopolio radiotelevisivo pubblico per le trasmissioni via etere in ambito nazionale conforme ai principi costituzionali; Nel contempo nascono le prime televisioni libere italiane via etere (verranno legittimate 2 anni dopo): [[Canale 21]] (Napoli), [[Telealtomilanese]] ([[Busto Arsizio]]), [[GBR (televisione)|GBR]] (Roma).
* [[1975]]: il [[14 aprile]] 1975 la legge 103/75<ref> [http://www.agcom.it/L_naz/l103_75.htm la legge 103/75], </ref> la cosiddetta ''legge di [[riforma della RAI del 1975|riforma della RAI]]'', segna un cambiamento epocale nella storia della televisione; la
* [[1976]]: con la sentenza n. 202 del [[28 luglio]] si arriva al superamento della legge di riforma della Rai del 1975 e la legittimazione delle emittenti private via etere in ambito locale. Il [[31 dicembre]] va in onda l'ultima puntata di ''[[Carosello]]''. Termina dopo vent'anni quindi, la seguitissima trasmissione pubblicitaria di ''prima serata'' che tanto successo aveva riscosso sia nella fascia adulta che tra i più piccoli ''teleutenti''. Nasce nel quartiere di [[Milano 2]] ([[Segrate]]) l'emittente [[Telemilanocavo]], fondata da Giacomo Properzj e Alceo Moretti. Due anni dopo l'emittente sarà comprata da Silvio Berlusconi.
* [[1977]]: la RAI introduce nella
* [[1979]]: il [[15 dicembre]] iniziano le trasmissioni di [[Rai 3]].
* [[1980]]: [[TeleMilano]], viene trasformata in capofila del network nazionale [[Canale 5]]. Il circuito ''PIN - Primarete Indipendente'' del gruppo [[Rizzoli]] dà vita al primo [[telegiornale]] nazionale privato: ''Contatto'', diretto da [[Maurizio Costanzo]].
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