Fraate III: differenze tra le versioni
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Un paio d'anni più tardi, nel [[66 a.C.]], sembra che Mitridate contava di farsi alleato il re dei Parti, Fraate, che però si era già accordato con Pompeo alle medesime condizioni, ed aveva ricevuto il consiglio dal proconsole romano, di assalire l'Armenia di Tigrane ([[Gordiene]]<ref name="Leach77">John Leach, ''Pompeo, il rivale di Cesare'', Milano 1983, p.77.</ref>).<ref name="Dione36.45.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 45.3.</ref>
Fraate,
L'anno successivo (nel [[65 a.C.]]), Fraate inviò a Pompeo nuovi ambasciatori, allo scopo di rinnovare il trattato esistente, considerando che i vari luogotenenti del generale romano avevano sottomesso le restanti regioni di Armenia e Ponto, e [[Aulo Gabinio|Gabinio]] si era spinto oltre l'[[Eufrate]] fino al [[Tigri]], generando grande apprensione nel sovrano partico,<ref name="Dione37.5.2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 5.2.</ref> al quale Pompeo sembra richiese la [[Conduene]], ovvero la regione per la quale Fraate e Tigrane stavano litigando.<ref name="Dione37.5.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 5.3.</ref> Non ricevendo, però risposta da Fraate, inviò il suo legato [[Lucio Afranio (console 60 a.C.)|Lucio Afranio]] a prenderne possesso, per poi condederlo a Tigrane.<ref name="Dione37.5.4">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 5.4.</ref>
Fraate, pur temendo Pompeo e volendo temerselo amico, avendo ricevuto un'ambasciata di Pompeo nella quale era abolita la formula di "[[Re dei re]]" a vantaggio del semplice "Re", si sdegnò a tal punto, quasi fosse stato privato della sua dignità regale, da minacciare lo stesso generale romano di non oltrepassare più l'[[Eufrate]].<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 6.2-3.</ref> E poiché Pompeo non di dava alcuna risposta, Fraate marciò contro Tigrane II, accompagnato dal figlio di quest'ultimo. E se in un primo momento perse il primo scontro, nel successivo risultò vincitore.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 6.4.</ref>
Ma il disperato Pompeo presto annullò il trattato; riconobbe il Tigrane maggiore, fece il figlio suo prigioniero, occupò gli stati vassalli di [[Gordiene]] e di [[Osroene]] per i Romani, e non riconobbe il titolo di "re dei re" al Re dei Parti. Nel 57 a.C. Fraate venne assassinato dai suoi due figli, [[Orode II]] e [[Mitridate III di Partia|Mitridate III]].
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