Pietro Laveglia: differenze tra le versioni

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L'attivismo culturale lo porterà a fianco di intellettuali come [[Giovanni Pugliese Carratelli]], [[Leopoldo Cassese]], [[Mario Napoli]], Armando Marone, [[Gaetano Macchiaroli]], Giuseppe Martano, in un sodalizio che nel 1949 sarà artefice della fondazione della [[casa editrice]] [[Gaetano Macchiaroli editore]] e nel 1954 della omonima libreria [[Napoli|napoletana]] in Via Carducci.
 
Il legame con [[Leopoldo Cassese]], intensificatosi con il tempo, lo spinse a dedicarsi agli studi storici [[meridionalismo|meridionalistici]], anche con la collaborazione a voci per il ''[[Dizionario biografico degli Italiani]] dell'[[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]], e alla promozione editoriale dell'opera di giovani studiosi.
 
===Pietro Laveglia editore===
Il legame con [[Leopoldo Cassese]], intensificatosi con il tempo, lo spinse a dedicarsi agli studi storici [[meridionalismo|meridionalistici]] e alla promozione editoriale dell'opera di giovani studiosi. Questa somma di interessi lo spinse a fondare una propria casa editrice, nel 1970, la Pietro Laveglia editore, che esordì con il volume ''Scritti di storia meridionale'', raccolta postuma di studi miscellanei di [[Leopoldo Cassese]].
 
L'attività editoriale è poi proseguita con numerosi altri titoli e, in particolare, con una specifica [[collana editoriale]], la «Piccola Biblioteca Laveglia», che si qualificava per la disponibilità a ospitare i lavori di promettenti studiosi all'esordio della loro carriera scientifica. Parte di quegli studiosi confluirono poi nell'equipe di 150 specialisti a cui fu affidato il compito di redarre l'ambiziosa ''Guida alla storia di Salerno e della sua provincia'', curata da [[Antonio Leone (giornalista)|Antonio Leone]] e [[Giovanni Vitolo]], un'opera il cui spessore e la cui accuratezza, a giudizio di [[Sabino Cassese]], avrebbe dovuto far arrossire il [[Ministero dei beni culturali]].