Flora (divinità): differenze tra le versioni

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[[Immagine:Sandro Botticelli 042.jpg|thumb|Flora, di [[Botticelli]]]]
 
'''Flora''' è la dea [[religione romana|romana]] e [[Popoli_italiciPopoli italici|italica]] della fioritura dei [[cereali]]<ref>Agostino d'Ippona, ''De civitate dei'', libro IV, 8: ''florentibus frumentis deam Floram''.</ref> e delle altre piante utili all'alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto<ref name=dum>Georges Dumézil, ''La religione romana arcaica'', pag. 243. Milano, Rizzoli, 1977. ISBN 88-17-86637-7.</ref>. Col tempo venne intesa come dea della [[primavera]].
 
==Generalità==
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===Flora nelle epoche successive===
Dopo il [[medioevo]], durante il quale viene letta solo nel ''[[La città di Dio|De Civitate Dei]]'' (4, 8) di [[Sant'Agostino d'Ippona]], la dea Flora ritorna ad essere oggetto di attenzione durante il ''revival'' della cultura classica in [[rinascimento|epoca rinascimentale]]: [[Sandro Botticelli]] raffigura Flora in compagnia di [[Zefiro]] nella sua celebre e dibattuta ''Allegoria della Primavera'' ed essa verrà poi successivamente dipinta, sempre insieme a [[Zefiro]], anche da [[Jan Brueghel il Vecchio]] ([[1617]]), [[Giambattista Tiepolo]] ([[1734]]) e [[William-Adolphe Bouguereau]] ([[1875]]). Tuttavia la raffigurazione più frequente di Flora è come personificazione della [[primavera]]: si vedano ad esempio la scultura di [[Jean-Baptiste Tuby]] nel parco della [[reggia di Versailles]] o il celebre dipinto di [[Antoine Coypel]]. Celebri sono inoltre la raffigurazione di Flora fatta dal pittore francese [[Nicolas Poussin]], in cui Flora è raffigurata al centro di personaggi il cui mito è legato alla trasformazione in fiore come [[Giacinto (mitologia)|Giacinto]], [[Adone (mitologia)|Adone]] e [[Narciso (mitologia)|Narciso]], e i trionfi di Flora dipinti da [[Johann Heiss]] ([[1683]]) e da [[Anton Kern]] ([[1747]]). Altri dipinti che ritraggono Flora come personificazione della [[primavera]] sono stati realizzati da [[Palma il Vecchio]] ([[1515]]), [[Tiziano]] ([[1521]]), [[Jan Metsys]] ([[1559]]), [[Johann Boeckhorst]] ([[1630]] ca.circa), [[Guercino]] ([[1642]]), [[Luca Giordano]] ([[1700]]), [[Rosalba Carriera]] ([[1730]]), [[Giambattista Tiepolo]] (in un affresco del [[1736]]), [[Elizabeth Vigée-Lebrun]], [[Arnold Böcklin]] ([[1875]]) e [[Lovis Corinth]] ([[1923]]). Tra gli scultori che hanno affrontato il tema, si ricordano [[Balthasar Permoser]] (in un'opera in [[Arenaria (roccia)|arenaria]] del [[1675]]), il celebre maestro [[Auguste Rodin]] (mezzobusto in terracotta dipinta, [[1866]]), [[Aristide Maillol]] (bronzo, [[1910]]) e [[Gerhard Marcks]] (bronzo del [[1939]]). L'usanza di raffigurare donne della nobiltà o dell'alta borghesia con le sembianze di Flora, invece, è risalente al [[XVI secolo]] e si è protratta fino al [[XVIII secolo]]: il più noto ad aver lavorato a questa tematica è [[Rembrandt]], che dipinse nelle vesti di Flora entrambe le sue mogli Saskia (in un [[Saskia in veste di Flora|dipinto del 1634]] ed in [[Saskia in veste di Flora (Londra)|uno del 1635]]) ed Hendrickje Stoffels. Vi si sono cimentati inoltre [[Paulus Moreelse]], [[Francesco Trevisani]] e [[Elizabeth Luis Vigée Le Brun]] (che nei panni di Flora ritrasse la principessa Eudocia Ivanovna Galitzine e la contessa Urbana).
 
Nel [[XVII secolo]] i poeti [[Ben Jonson]] e [[Pedro Calderón de la Barca]] hanno dedicato alla trasformazione di Cloride in Flora i loro componimenti poetici; nel primo [[XX secolo|Novecento]], il poeta svedese [[Erik Axel Karlfeldt]] ha intitolato a Flora due raccolte di versi, ''Flora och Pomona'' ("Flora e [[Pomona]]", [[1906]]) e ''Flora och Bellona'' ("Flora e [[Bellona (divinità)|Bellona]]", [[1918]]).
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{{Portale|mitologia romana}}
 
[[Categoria:Divinità della fertilità]]
[[Categoria:Divinità romane]]