Operazione Entebbe: differenze tra le versioni
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== Il dirottamento ==
Alle 12.30 del [[27 giugno]] [[1976]], il volo 139 dell'[[Air France]], un aereo [[Airbus]] [[Airbus A300|A300]] proveniente da [[Tel Aviv]], decollò dall'aeroporto di [[Atene]] diretto a [[Parigi]], con a bordo 244 passeggeri e 12 persone di equipaggio. Poco dopo, il volo venne dirottato da quattro [[terrorismo|terroristi]]. I dirottatori, due [[Palestina|palestinesi]] appartenenti al [[Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina]] (FPLP) e due [[Germania|tedeschi]] aderenti alle [[Revolutionäre Zellen]], ordinarono di far rotta su [[Bengasi]], in [[Libia]]. Qui l'aereo rimase a terra per sette ore, durante le quali venne rifornito e fu rilasciata una donna. In seguito l'Airbus decollò nuovamente, per dirigersi verso [[Entebbe]], in [[Uganda]]. Il commando, infatti, fu appoggiato dal governo del dittatore ugandese [[Idi Amin]] che simpatizzava per la causa palestinese. Originariamente, Amin era stato sostenuto da molti Governi occidentali, Israele compreso. Le relazioni diplomatiche tuttavia degenerarono allorché il Governo di Israele rifiutò ad Amin l'acquisto di velivoli di combattimento che sarebbero serviti per attaccare la [[Tanzania]]. Fu così che Amin ruppe le relazioni con Israele e abbracciò la causa dell'[[OLP]]. L’aereo atterrò ad Entebbe alle 03:15 del [[28 giugno]].
Ai dirottatori si aggiunsero ben presto altri tre terroristi. Il gruppo, guidato da [[Wilfred Böse]] (non da [[Ilich Ramírez Sánchez]], ossia "Carlos lo Sciacallo", come talvolta si sostiene), chiedeva la liberazione di 40 palestinesi detenuti in Israele, oltre a quella di altri 13 che si trovavano nelle prigioni di [[Kenya]], [[Francia]], [[Svizzera]] e [[Germania]].
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