There's a Riot Goin' On: differenze tra le versioni

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Dopo essersi trasferiti a [[Los Angeles]] alla fine del 1969, Stone e i suoi compagni iniziarono a fare pesantemente uso di droga, in particolare [[cocaina]] e [[Fenciclidina|PCP]].<ref>Selvin, Joel (1998), pp. 94–98</ref> Man a mano che i membri del gruppo sprofondarono sempre più nella tossicodipendenza più sfrenata (Stone si portava appresso una custodia di violino riempita di droga ovunque andasse),<ref>Selvin, Joel (1998), p. 122</ref> la produzione discografica rallentò notevolmente. Tra l'estate del 1969 e la fine del 1971, la band pubblicò solo un singolo, ''Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin)'' / ''Everybody Is a Star'' (dicembre 1969). ''Thank You'' raggiunse la prima posizione della classifica Billboard Hot 100 nel febbraio 1970. Il singolo stazionò anche alla posizione numero 5 nella classifica R&B rimanendovi per cinque settimane, mentre rimase al numero 1 della classifica Pop per due settimane nella primavera del 1970, vendendo circa un milione di copie.<ref>[{{Allmusic|class=song|id=t4149693|pure_url=yes}} allmusic: Thank You (Falettinme Be Mice Elf Agin)]. All Media Guide, LLC. Retrieved on 2008-10-25.</ref>
 
Influenzato dalle droghe e dai forti sconvolgimenti sociali che si susseguirono alla fine del decennio, che lo scrittore [[Miles Marshall Lewis]] definì "la morte degli anni sessanta", e che inclusero omicidi politici, brutalità della polizia, il declino del pacifico movimento per i diritti civili del popolo afroamericano e una diffusa e dilagante disillusione verso gli ideali dei sessanta, Stone creò un'opera più dura, ombrosa, maggiormente concettuale rispetto agli ottimistici e commerciali precedenti lavori precedenti della band.<ref name=riot/>
 
==Copertina==