Nido artificiale: differenze tra le versioni
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Lo scopo dei nidi artificiali è quello di sopperire alla penuria di occasioni naturali di nidificazione, particolarmente sentita in contesti urbani, ma sensibile anche in spazi aperti e campagne, a causa di fenomeni di erosione della naturalità degli [[habitat]].
La collocazione di nidi artificiali offre anche la possibilità di dare soddisfazione al desiderio di contatto diretto con la vita selvatica<ref name="T. Soper, 5"/>: la nidificazione in cassette permette l'osservazione ravvicinata degli uccelli, provvedendo o contribuendo alla loro nutrizione, senza necessità di ricorrere alle pratiche tradizionali dell'[[ornitofilia]], che prevedono l'ingabbiamento e l'allevamento in [[cattività]]<ref name="T. Soper, 5">[[Fulco Pratesi]], ''Introduzione'' a [[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 5 </ref>.
==Bibliografia==
* [[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre. Come diventare amici degli uccelli selvatici'', prefazione di [[Fulco Pratesi]], [[collana
editoriale|coll.]] [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]], [[Rizzoli editore|Rizzoli]], 1990 ISBN 88-17-13757-X ==Note==
<references/>
==Voci correlate==
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