Muhammad III al-Sadiq: differenze tra le versioni

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Investito del titolo di Principe della Corona il [[10 giugno]] [[1855]], egli succedette al trono al fratello maggiore, [[MohammedMuhammad BeyII ibn al-Husayn]], il [[20 settembre]] [[1859]]. Nominato Maggiore-[[Maggior Generale]] dell'esercito dell'[[Impero Ottomano|ottomano]] il [[10 giugno]] [[1855]], venne promosso al rango di maresciallo il [[10 dicembre]] [[1859]].
 
Il [[23 aprile]] [[1861]], egli promulgò la prima vera costituzione del mondo arabo: egli separò i poteri esecutivo, legale e legislativo, limitando le capacità del [[bey (carica)|Bey]] e creando un nuovo codice per la giustizia e un consiglio supremo (che collaborava contemporaneamente ad un'assemblea ed alla corte suprema).
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==Una moderna capitale==
Il Bey supportò inoltre la ditta Colin di [[Marsiglia]] che eseguì le riparazioni dell'acquedotto romano presso [[Zaghouan]] di modo che potesse assicurare un apporto regolare e sicuro di acqua alla capitale. Nel [[1865]] circa, iniziò anche una possente opera di ammodernamento del paese e nello specifico della capitale, demolendo le antiche mura cittadine e consentendo l'ampliamento dell'abitato (scomparvero in questa occasione le famose porte della città, denominate Bab Carthagena, Bab SouikaSuika, Bab Bnet e Bab El Jazira). Contemporaneamente si procedette, nel [[1872]], alla vendita degli antichi cannoni che si trovavano sulle torri del sistema murario cittadino, atto dal quale il governo tunisino ricavò non poco denaro che entrò nelle casse dello stato.
 
Il quartiere europeo si pose essenzialmente nei pressi della Bāb al-Biḥār (Bab El Bhar), dove costruì strade, un consolato, una chiesa e estese piantagioni di fichi a partire proprio dal [[1865]] circa. A questo periodo risalgono anche i primi cimiteri europei. Ad ogni modo gli intrighi di molti ministri di governo (in particolare di [[Mustafa Khaznadar]] e [[Mustafa Ben Isma'il]], le costanti pressioni dei consoli europei e la bancarotta rischiata dallo stato, questa accoglienza agli europei non fu sempre bene accetta.
 
Considerevole, risalente al [[12 maggio]] [[1881]], è il Trattato di Bardo che vide la Tunisia divenire protettorato francese.