Nido artificiale: differenze tra le versioni
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La casetta chiusa riproduce un tipico luogo di nidificazione silvestre, la cavità nell'albero: si tratta di un ambiente molto raro, soprattutto in città, ma che può essere difficile da trovare anche in natura, a causa dell'abbattimento di alberi vetusti o danneggiati nei boschi più compromessi. La rarità di cavità fa sì che le cassette chiuse siano occupate con maggior probabilità (all'incirca il doppio<ref name="T. Soper, 48">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 48</ref>) rispetto a quelle aperte<ref name="T. Soper, 40"/>.
L'ingresso degli uccelli nidificanti avverrà attraverso un'apertura, solitamente circolare o ovale, posta nella parte alta della scatola. Le dimensioni dell'apertura sono condizionata
Lo spessore delle pareti si aggira tipicamente sui 19 millimetri, un valore in grado di garantire una buona durata nel tempo e di fornire adeguata protezione dal freddo e dagli eccessivi sbalzi di temperatura<ref name="T. Soper, 43"/>. Una migliore protezione dalle intemperie si ha con un tetto spiovente, che sporga leggermente rispetto alle pareti per favorire il deflusso delle acque meteoriche<ref name="T. Soper, 43"/>. Una funzione affine assolve il foro (o i fori) spesso praticato sul pavimento, allo scopo di favorire il deflusso di infiltrazioni e di fluidi organici e agevolare la ventilazione<ref name="T. Soper, 45">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 45</ref>. Per scoraggiare infiltrazioni d'acqua, i punti di contatto tra le tavole sono sigillati con mastice resistente agli agenti atmosferici o connesse tra loro senza eccessive fessure<ref name="T. Soper, 43">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 43</ref>.
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