Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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Sotto il regno di [[Vittorio Emanuele II di Savoia]], la regia armata sarda cambiò molti dei propri aspetti, ingrandendosi ma aumentando anche la propria qualità e la propria forza. Nel [[1858]], appena prima della [[Seconda guerra d'indipendenza italiana]], venne varato un nuovo codice militare firmato dal sovrano che si proponeva innanzitutto di regolarizzare il periodo della ferma prefissata portandola a 5 anni di ferma più 6 di riserva fino ai 30 anni compiuti con 50 giorni l'anno obbligatori di istruzione ed allenamento. La ferma, inoltre, venne divisa in due specie, d'ordinanza e provinciale. La prima era destinata ai carabinieri reali, agli armaioli, ai musicanti, ai moschettieri ed ai volontari, mentre la seconda era applicata a tutti gli altri soldati con l'eccesione che questi ultimi, se promossi sottufficiali, erano obbligati a rimanere 8 anni alle armi (a meno che il governo non disponesse diversamente).
 
Con questa riforma vennero esclusi dal servizio militare i condannati ai lavori forzati, i condannati alla pena della reclusione o dell'esilio, i colpevoli di reati riferiti al coicecodice penale, i condannati dai tribunali esteri a pene corrisponenti e tantomenoneppure gli esecutori di giustizia come giudici o magistrati, né i loro figli, né i loro aiutanti, né i figli degli aiutanti.
 
L'esercito piemontese in questo periodo raggiunse la forza totale di 79.000 uomini circa di cui 22.000 ufficiali e 56.000 uomini della truppa oltre a circa 20.000 tra ufficiali e soldati dei corpi volontari non piemontesi (come i Cacciatori delle Alpi). I volontari dell'esercito regolare ammontavano a circa 20.000 uomini. La chiamata e l'assegnazione avveniva per sorteggio ed era prevista la sostituzione dietro pagamento o con parente corrispondente. La ripartizione in base alle età era la seguente: