Diffusione dell'HIV in Uganda: differenze tra le versioni
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La '''diffusione dell'HIV in [[Uganda]]''' è caratterizzata dall'essersi risolta in uno dei rari successi nella lotta contro l'[[HIV]] e l'[[AIDS]], e il programma nazionale per contrastare l'[[HIV/
Come conseguenza dell'alto tasso di infezione in Uganda negli anni '80 e '90 molte persone vennero a bisognare test per venire a sapere se erano infetti o meno. L'unica opzione allora possibile era recarsi al centro nazionale per le trasfusioni del sangue, che testava il sangue per essere sicuro non ci fosse nessuna traccia di HIV ogni volta che il sangue veniva donato. Nel 1990 un gruppo di [[NGO|agenzie non governative]] insieme con il ministro della sanita' ugandese crearono il primo Centro d'Informazioni per l'AIDS, con lo scopo di provvedere test e supporto per chiunque avesse bisogno.
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==La storia della vittoria ugandese==
Sia l'astinenza che la monogamia aiutarono a fermare la diffusione di AIDS in Uganda, dove le infezioni raggiunsero le proporzioni di un'epidemia negli anni '80. La diffusione di HIV incomincio' a calare verso la fine degli anni '80 e continuo' a calare negli anni '90. Tra il 1991 e il 2000 il tasso di infezioni di HIV e' crollato. Ci sono diverse stime riguardanti la proporzione di questi declini nel tasso di infezioni, e modelli matematici hanno previsto che calarono dal 15% al 6%.<ref>
Il declino nel numero di infezioni viene attribuito in larga misura al presidente Museveni, che dopo esser stato eletto è diventato l'iniziatore di una campagna educativa di massa che aveva come capi saldi tre punti, mirati alla prevenzione delle infezioni: astinenza sessuale fino al matrimonio, monogamia all'interno del matrimonio, e usare preservativi come ultima risorsa. Questi punti divennero noti come ABC: Astieniti, sii fedele (Be faithful in inglese), e usa i Condom.
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Durante i primi anni dell'ABC l'uso dei preservativi non era uno degli elementi principali della campagna per la lotta contro l'AIDS. Il presidente Museveni disse: "Ci dicono che tra noi e la distruzione del nostro continente c'è solamente un sottile strato di gomma...i preservativi non possono diventare il mezzo principale per fermare il corso dell'AIDS."<ref>Address by Janet K. Museveni, First Lady of Uganda at the Medical Institute for Sexual Health's "Common Ground: A Shared Vision for Health" Conference, Washington, D.C., June 17-19, 2004.</ref> Aggiunse che i profilattici dovrebbero essere usati "se non si è in grado di gestire la A e la B...come un'ultima risorsa."<ref>President Museveni of Uganda, Interview with Jackie Judd, Kaiser Family Foundation, June 14, 2004.</ref>
Diverse ricerche mostrano che il calo della diffusione di AIDS in Uganda è dovuto ad astinenza e monogamia piuttosto che all'uso di preservativi. Secondo Dr. Edward Gree, un antropologo dell'Università di Harvard, e un esperto sul programma ugandese contro l'AIDS, la fedeltà al proprio partner è il fattore più importante del programma, ed è ciò che lo ha reso di successo, seguita dall'astinenza.<ref>Green, ibid.</ref> Nel 2004 uno studio scientifico raggiunse le stesse conclusioni, trovando che l'astinenza tra i giovani adulti e la monogamia e non l'uso di preservativi erano responsabili per il declino dell'AIDS in Uganda.<ref>Rand L. Stoneburner and Daniel Low-Beer, "Population-Level HIV Declines and Behavioral Risk Avoidance in Uganda," Science 304 (April 2004): 714-718.
==Critiche==
Nuove ricerche hanno messo in dubbio la portata del successo ugandese. Una ricerca pubblicata sulla rivista medica ''[[Lancet|The Lancet]]'' nel 2002 mette in discussione il declino di infezioni. La ricerca sostiene che le statistiche siano state distorte attraverso una sbagliata estrapolazione dei dati ottenuti da piccole cliniche di città successivamente applicati all'intera popolazione, che per il 90% vive in aree rurali.<ref>Parkhurst, J. O. (2002). "The Ugandan success story? Evidence and claims of HIV-1 prevention," The Lancet, 360: 78-80 [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=PubMed&cmd=Retrieve&list_uids=12114061 PubMed]</ref> Inoltre, i test di un nuovo farmaco per l'HIV, la [[nevirapina]] sono stati oggetto di forti perplessità e critiche.
Un programma incentrato sull'astinenza sessuale, promosso dagli [[Stati Uniti]] è stato aspramente criticato in quanto non dava opportunita' ai giovani di imparare alcun metodo per prevenire l'HIV al di fuori della castità fino al matrimonio. [[Human Rights Watch]] spiega che programmi educativi come questo "lasciano i bambini Ugandesi a rischio di contrarre HIV."<ref name="abstinence">[http://hrw.org/english/docs/2005/03/30/uganda10380.htm "Uganda: 'Abstinence-Only' Programs Hijack AIDS Success Story"], ''[[Human Rights Watch]]'', 30 March, 2005</ref> In alternativa, l'organizzazione cattolica ''Human Life International'' afferma che "I profilattici sono parte del problema, non della soluzione" e che "il governo dell'Uganda crede i suoi cittadini abbiano la capacita' umana di cambiare i propri comportamenti a rischio."<ref name="abstinence2">
[http://www.catholicexchange.com/vm/index.asp?vm_id=1&art_id=34228 "An open letter to Melinda Gates"], ''[Human Life International]'', 29 August, 2006</ref>
In Uganda si è inoltre incominciato ad insegnare una nuova versione del programma ABC, chiamato ABCD, dove la D sta per ''Death'' (morte); presentata come alternativa per chi non ha rapporti sicuri{{
Molti pensano sia inadeguato descrivere l'esperienza Ugandese come un successo su tutti i fronti, ma comuncque senza dubbio si è avuto un impegno politico e sociale importante e duraturo. In altri paesi, come in Zimbawe e Sud Africa, leader incapaci di rispondere alla crisi hanno indotto le loro nazioni in uno stato di epidemia; alcune di queste figure, come l'ex presidente Thabo Mbeki negano ci sia una connessione tra HIV e AIDS.
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