Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù: differenze tra le versioni
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|nomerifugio=Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù
|immagine=FerrataTridentina12.JPG
|descrizione_immagine= Il
|altitudine=2.585
|stato=ITA
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|capienza=106+6
}}
Il '''
Accanto al rifugio si trova il piccolo ma favoloso lago del Pisciadù, con i suoi colori turchesi. Presso il rifugio passa l'[[Alta via n. 2]], che da [[Bressanone]] porta a [[Feltre]].
Il numero di telefono del rifugio è: 0471
==Storia==
Il rifugio fu costruito nel [[1903]] dalla sezione di [[Bamberga]] del Club Alpino Tedesco-Austriaco ([[Deutscher und Österreichischer Alpenverein|DuÖAV]]), col nome di ''Bamberger Hütte''. Successivamente vi furono apportati dei lavori di ristrutturazione nel [[1924]]. Nel [[1942]] il rifugio fu acquistato dalla sezione del [[Club Alpino Italiano|CAI]] di [[Bologna]], che lo intitolò al conte
==Accessi==
*Dal [[
*Dal [[
*Da [[Colfosco]], 1.640 m, attraverso il sentiero 651 che risale la
==Traversate principali==
*Dal rifugio, percorrendo il sentiero 666/649/647, attraverso la Val di Tita, si raggiunge il [[rifugio Boè]] (2.871 m) in 2 ore, prima attraverso il sentiero sentiero n. 666 e poi il n. 672.
*Procedendo a sudovest sulla larga cengia di detriti dolomitici verso la
==Ascensioni==
*Alla [[
*Al Sass de Mezdì (2.980 m) in 1 ora
*Al Sass de Lec (2.936 m) in 1,5 ore
*Al
==Voci correlate==
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