Scordisci: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Pannonia popolazioni png.png|thumb|290px|Le popolazioni [[illiri]]che e [[celti]]che della [[Pannonia]] prima della conquista romana nel I secolo a.C.]]
[[Image:Scordisci state.png|290px|thumb|right]]
Gli '''Scordisci''' (''Scordisci'' in [[lingua latina|latino]] o ''Scordistae'' in [[illiriaIlliricum|illirico]]) erano un insieme confederato di popolazioni native alla foce del fiume [[Sava (fiume)|Sava]] e di gruppi di [[Celti|etnia celtica]]. Questi ultimi erano gruppi di invasori giunti con il ripiegamento dai [[Balcani]], a seguito delle [[Spedizioni celtiche nei Balcani|incursioni celtiche]].
 
==Storia==
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===Loro annessione sotto Augusto (12 a.C.)===
[[Immagine:Rivolta pannonica 9 jpg.jpg|right|380px|thumb|Al termine della [[rivolta dalmato-pannonica del 6-9]], tutti i territori dell'area [[IlliriaIlliricum|illirica]] a sud del fiume [[Drava]], erano ora sotto il definitivo controllo romano.]]
{{Vedi anche|Campagne dalmato-illiriche (13-9 a.C.)|Rivolta dalmato-pannonica del 6-9}}
 
Il popolo degli Scordisci, alleatosi con i [[Denteleti]] (abitanti l'alta valle del fiume ''[[Strimone (fiume)|Strymon]]'') invadeva la [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]] nel [[16 a.C.]]<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', LIV, 20, 3. <br/>AE 1936, 18 (Macedonia, ''Amphipolis''): ''Imperatore Caesare divi filio Augusto Lucio Tario Rufo proconsule provinciae [[legio X Fretensis]] pontem fecit''.</ref>, ma erano respinti dal neo governatore [[Lucio Tario Rufo (console 16 a.C.)|Lucio Tario Rufo]].
 
Due anni più tardi [[14 a.C.]] un certo [[Marco Vinicio (console 19 a.C.)|Marco Vinicio]] era inviato, in qualità di [[Legatus|Legato imperiale]], sul fronte [[IlliriaIlliricum|Illirico]] in seguito alle continue ribellioni delle genti dell’area di [[Lubiana|Emona]] e [[Sisak|Siscia]]. La campagna programmata dallo stesso [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]] nel [[13 a.C.]], dopo una sua visita di ad [[Aquileia]], prevedeva l’occupazione dell’intera area illirica e balcanica ed era stata affidata al genero ed amico [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]].
 
L'anno successivo, [[Marco Vinicio (console 19 a.C.)|Marco Vinicio]] fu inviato nella vicina provincia di [[Macedonia (provincia romana)|Macedonia]], come nuovo governatore, sotto l'alto comando del figliastro del ''Princeps'', [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] (il futuro imperatore). Egli riuscì a condurre il suo esercito lungo il fianco orientale ed in una manovra a tenaglia, occupava l'intera area della [[Dardania]] e della bassa valle della [[Sava (fiume)|Sava]] (inclusa la piana di [[Sirmio]]), riuscendo a sottomettere anche i potenti Scordisci <ref>[[Velleio Patercolo]], ''Storia di [[Roma]]'', II, 39, 3; [[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', LIV, 31, 3.</ref>. Al termine di queste operazioni, o più probabilmente con la conclusione della [[rivolta dalmato-pannonica del 6-9]] il loro territorio era organizzato nella nuova provincia di [[Mesia]] entrando a far parte anche delle truppe [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|ausiliarie]]<ref>{{AE|1958|73}} ([[Pannonia (provincia romana)|Pannonia inferiore]], Novi Slankamen / Acumincum): ''Titus Flavius Proculus princeps'' '''praefectus Scordiscorum''' ''annorum XXXXI hic situs est Titus Flavius Dulcis pater filio suo pientissimo fecit''.</ref>.