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===Le inchieste partigiane===
Il 10 febbraio il comando della Osoppo affidò ad Agostino Benetti l'incarico di compiere una prima indagine ad Agostino Benetti<ref>Tutto il racconto sulle inchieste partigiane è tratto per riassunto da Sergio Gervasutti, ''op. cit.'', pp. 172-176.</ref>:, che in pochi giorni appuntò i propri sospetti sui garibaldini. Informati i superiori, questi interessarono il CLN provinciale, che in una riunione del 21 febbraio - in assenza del rappresentante comunista - incaricò un rappresentante del Partito d'Azione e un rappresentante della Democrazia Cristiana di svolgere ulteriori accertamenti, avvisando nel contempo il Comitato Regionale Veneto (CRV), il quale avocò a sé l'inchiesta: il 5 marzo successivo il CLN provinciale sospese quindi la propria indagine. Il CRV istituì una nuova commissione, formata da un rappresentante del Partito d'Azione (Luciano Comessatti "Gigi"), uno della DC ("Galvan") e un terzo del PCI ("Bruto"). Il 12 marzo Comessatti s'incontrò con i garibaldini Modesti e Tambosso: quest'ultimo affermò che l'azione delle malghe di Topli Uork fu "un colpo di testa di Giacca"<ref>Sergio Gervasutti, ''op. cit.'', p. 173.</ref>. Sollecitato quindi l'incontro della commissione con i capi garibaldini aperta anche ai comandanti osovani, Comessatti si poté incontrare solo con i primi, giacché i dirigenti osovani vennero tutti arrestati dai tedeschi nel corso di una riunione indetta per organizzare l'incontro con i garibaldini. La tesi che venne nuovamente formulata dai garibaldini a Comessatti fu quella del colpo di testa di Toffanin, ma i capi comunisti impedirono alla commissione di interrogare Toffanin, rassicurando che avrebbero provveduto loro alla "giusta punizione"<ref>Sergio Gervasutti, ''op. cit.'', p. 173.</ref>.
 
 
[[Mario Lizzero]], commissario politico delle brigate Garibaldi in Friuli, venuto a sapere dell'eccidio, propose in un primo tempo la condanna a morte per Toffanin e i suoi uomini, ma questi vennero successivamente solo destituiti dalle loro posizioni di comando nei GAP<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/30/Strage_partigiani_arriva_film_tabu_co_0_9707307692.shtml Strage di partigiani, arriva il film tabu], articolo de [[Il Corriere della Sera]], del 30 luglio 1997</ref>. Secondo la ricostruzione di Giovanni Padoan "Vanni" (all'epoca dei fatti [[commissario politico]] della Brigata Garibaldi Natisone), Lizzero sarebbe stato invece il grande artefice della strategia difensiva del partito comunista, tendente a colpevolizzare il solo Toffanin per impedire che si arrivassero a scoprire i veri mandanti dell'eccidio, e cioè il IX Korpus sloveno che aveva ordinato l'operazione alla federazione del PCI di Udine: fatto arrestare Toffanin il 20 febbraio 1945 e condannatolo alla fucilazione, Lizzero a seguito di un incontro a quattr'occhi inaspettatamente lo liberò, rifiutandosi poi di rivelare il contenuto del loro colloquio. Contestualmente, secondo Padoan Lizzero sviò le indagini subito ordinate dal Comando Territoriale Veneto, che aveva inviato in zona l'ispettore Luciano Commessatti "Gigi", impedendo a quest'ultimo di interrogare Toffanin, tanto che - ritornato a Padova - Commessatti denunciò la non collaborazione di Lizzero e di Lino Zocchi "Ninci" (comandante del gruppo Divisioni Garibaldi del Friuli)<ref>[http://www.carnialibera1944.it/resistenza/porzus.htm Giovanni Padoan "Vanni", ''La regia dei fatti di Porzûs'', estratto da Id., ''Porzûs: strumentalizzazione e realtà storica'', Edizioni della Laguna, 2000]. Dal sito www.carnialibera1944.it, a cura dell'Associazione promotrice del Museo della Carnia Libera 1944.</ref>. I dirigenti della federazione del PCI di Udine (Ostelio Modesti "Franco" - segretario - e Alfio Tambosso "Ultra" - vicesegretario), sosterranno che la responsabilità dell'azione era da imputarsi interamente a Toffanin, che non avrebbe interpretato correttamente gli ordini, anche se poi il PCI ne faciliterà la fuga in Jugoslavia. Una commissione d'inchiesta ordinata dal comando del [[Corpo Volontari della Libertà]] al comandante partigiano - poi parlamentare del PCI - [[Luigi Longo]], pur costituita non ebbe alcun seguito<ref>''Il Gen. Cadorna e l'on. Mattei sulla pedana dei testimoni'', in ''La Stampa'', 20 gennaio 1950 p. 4.</ref>: presieduta dallo stesso Ostelio Modesti, in seguito condannato per l'eccidio, vi facevano parte un rappresentante della Osoppo e uno della Garibaldi<ref name=Deotto>[http://www.storiain.net/arret/num62/artic1.htm Strage di Porzûs un’ombra cupa sulla resistenza, articolo di Paolo Deotto], sul sito storiainnetwork</ref>.
 
==Note==
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