Sit tibi terra levis: differenze tra le versioni
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L'origine della locuzione è da ricercare nell'immagine del peso della terra sul corpo del defunto, che dà a chi ne piange la perdita un senso di angoscia, di oppressione, da cui l’auspicio.
In epoca contemporanea, questa formula di saluto ai morti, nella sua versione italiana "''che la terra ti sia lieve''", viene spesso usato per evitare un richiamo implicito al [[cattolicesimo]]. La locuzione ricorre anche nella poesia "Che la terra ti sia finalmente lieve" di [[Alda Merini]].
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