Mortacci tua: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 8:
Quando invece si vuole limitare l'insulto nel tempo passato, ma non fino ad arrivare a lontani antenati, si usa la forma "'tacci tua e de tu' nonno". In particolare la locuzione "e de tu' nonno" viene usata per controbattere da chi ha ricevuto l'insulto e riversarlo su chi l'ha profferito. (Dice uno: «Li mortacci tua!» e l'altro replica: «...e de tu' nonno!»)
 
Un'ulteriore forma estesa dell'ingiuria precedente è "li mortacci tua e de tu' nonno in cariola"."li mortacci tua e de tu nonno 'ncariolan cariola co le zampe de fora" che deriva dalla necessità che si verificava in occasioni di epidemie di aggiungere nell'ala sistina dell'[[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia]] altri letti al centro della corsia chiamate "cariole". La parolaccia quindi è rivolta all'avo morto in soprannumero.<ref>[http://www.romasegreta.it/borgo/ospedales.spirito.htm Cfr. Ospedale Santo Spirito]</ref> Ancora, nell'uso vernacolare trasteverino fu presente, sino agli anni Cinquanta, "... e de tu' nonno in cariola intint'ar piscio", e cioè "intinto nella sua urina", a rimarcare ancor più severamente la vecchiaia degli antenati evocati, addirittura incontinenti.
 
L'espressione può essere [[enfasi|enfatizzata]], divenendo ''L'anima de li mortacci tua'', ''L'anima de li mejo mortacci tua''.