Alla Musa: differenze tra le versioni

Versione delle 10:52, 4 dic 2011

Versione delle 11:09, 31 gen 2012

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== Testo ==

Pur tu copia versavi alma di canto<br />

su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,

quando de’ miei fiorenti anni fuggiva

4la stagion prima, e dietro erale intanto

su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,<br />

questa, che meco per la via del pianto

scende di Lete ver la muta riva:

non udito or t’invoco; ohimè! soltanto

8una favilla del tuo spirto è viva.

quando de’ miei fiorenti anni fuggiva<br />

E tu fuggisti in compagnia dell’ore,

o Dea! tu pur mi lasci alle pensose

11membranze, e del futuro al timor cieco.

4lala stagion prima, e dietro erale intanto<br />

Però mi accorgo, e mel ridice amore,

che mal ponno sfogar rade, operose

14rime il dolor che deve albergar meco.

== Parafrasi ==

questa, che meco per la via del pianto<br />

Eppure tu, o Musa, un tempo versavi sulle mie labbra una feconda abbondanza di poesia, quando la prima stagione della mia giovinezza fuggiva e dietro di lei veniva questa età presente, che scende con me per una via dolorosa verso la muta riva del fiume [[Lete]]: ora ti invoco senza essere ascoltato;ohimè, solo una scintilla dell’antica ispirazione poetica è ancora viva in me.

E tu, o Dea, fuggisti con lo scorrere del tempo, e mi lasci ai pensosi ricordi e ad un timore cieco del futuro.

scende di Lete ver la muta riva:<br />

Perciò mi accorgo, e amore me lo ripete, che rare poesie, frutto di faticosa elaborazione, non riescono a sfogare il dolore che ormai inevitabilmente mi accompagna.

non udito or t’invoco; ohimè! soltanto<br />

8unauna favilla del tuo spirto è viva.<br />

E tu fuggisti in compagnia dell’ore,<br />

o Dea! tu pur mi lasci alle pensose<br />

11membranze, e del futuro al timor cieco.<br />

Però mi accorgo, e mel ridice amore,<br />

che mal ponno sfogar rade, operose<br />

14rimerime il dolor che deve albergar meco.

==Comprensione complessiva e analisi ==