Compagnia di Gesù: differenze tra le versioni

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==== Africa ====
Nel [[1548]] i gesuiti tentarono di penetrare in [[Marocco]], ma vennero espulsi poco dopo. Maggior successo ebbe l'attività missionaria della Compagnia in [[Etiopia]], [[Mozambico]], [[Angola]], [[Regno del Congo|Congo]] e [[Capo Verde]].
 
Minacciato dai [[musulmani]], il [[negus]] d'Etiopia Claudio promise a Giovanni III di Portogallo, in cambio del suo sostegno militare, di abiurare il [[monofisismo]] e di aderire con i suoi sudditi al cattolicesimo. Da Goa giunsero in [[Etiopia]] alcuni missionari gesuiti e il [[30 marzo]] [[1556]] lasciò Lisbona [[João Nunes Barreto]], nominato patriarca d'Abissinia (fu il primo gesuita a essere innalzato all'episcopato).<ref name="Bangert51"/> Dopo la sconfitta dei musulmani il negus dimenticò le sue promesse e il successore di Claudio confinò i gesuiti nel deserto (l'ultimo morì nel [[1597]]). I padri Eliano e Rodríguez contattarono, per conto della Santa Sede, il patriarca [[Chiesa copta|copto]] di [[patriarcato di Alessandria|Alessandria]] Gabriele VII, ma i colloqui per la riunione delle Chiese cattolica e copta non ebbero un esito positivo.<ref>{{Cita|W.V. Bangert|pp. 103-104|Bangert}}.</ref>
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I primi quattro gesuiti penetrarono in [[Angola]] attorno al [[1563]], ma la loro missione non ebbe successo: l'[[11 febbraio]] [[1575]] sbarcarono a [[Luanda]] altri quattro gesuiti (due preti e due fratelli) che, nonostante lo scarso appoggio della Compagnia (che inviò rinforzi solo nel [[1580]]), in tre anni battezzarono oltre 200 persone (nel [[1593]] gli angolani battezzati erano già oltre 8.000).<ref>{{Cita|W.V. Bangert|pp. 105-106|Bangert}}.</ref> I gesuiti eressero a Luanda una chiesa e un collegio e tra il [[1604]] e il [[1608]] fondarono stazioni missionarie nelle isole di [[Capo Verde]].<ref>{{Cita|W.V. Bangert|pp. 181-183|Bangert}}.</ref>
 
Dopo una prima breve impresa in [[Regno del Congo|Congo]] tra il [[1548]] e il [[1555]], nel [[1581]] i gesuiti dell'Angola, guidati da [[Baltasar Barreira]], tornarono in questa regione per un viaggio di esplorazione e vi battezzò 1500 persone. Dopo un inizio promettente della missione, alcuni eventi portarono alla distruzione dell'armonia religiosa (nel [[1645]] giunsero dei missionari [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|cappuccini]] spagnoli che cercarono di portare i congolesi nell'orbita spagnola) e al disordine civile (rivolte di indigeni). Anche a causa dell'esiguo numero di gesuiti, nel [[1674]] l'impresa in Congo venne abbandonata.<ref>{{Cita|W.V. Bangert|pp. 271-272|Bangert}}.</ref>
 
Fra le molte missioni fondate dai gesuiti in Africa prima della soppressione del [[XVIII secolo]], quella in Angola fu l'unica a radicarsi e ad avere un certo sviluppo.<ref>{{Cita|W.V. Bangert|p. 370|Bangert}}.</ref>