L'amico devoto: differenze tra le versioni

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== Trama ==
La storia inizia in una palude.
perché temeva di guastare questo rapporto di "amicizia". Proprio dopo uno di questi inverni - Hans aveva venduto quasi tutto,non aveva avuto abbastanza soldi per comprarsi da mangiare - il mugnaio si ripresentò (come al solito) alla sua porta di casa e chiese ad Hans cosa avesse fatto. Gli rispose che aveva dovuto vendere tutto, perfino i suoi bottoni d'argento e ora voleva rifarsi vendendo più fiori possibili e ricomprandosi una carriola. Il mugnaio disse che non c'era problema, la carriola gliela poteva dare lui, in cambio di qualche favore e un po' di fiori; certo, era una carriola rotta da un lato, vecchia e arrugginita, ma era "ovvio" (secondo il mugnaio) che questa valesse molto di più dei fiori. Hans,ovviamente, accettò e dal giorno dopo fu sfruttato dal mugnaio che, dicendo di essere un buon amico e di avergli promesso la carriola, lo costringeva a fare i lavori più disparati. E ogni i giorno i bei fiori di Hans appassivano finché, una notte il mugnaio non bussò alla sua porta dicendogli che suo figlio era caduto e si era fatto male e che, a causa della bufera, non ce la faceva ad andare dal medico. Allora Hans, come al solito costretto dalla tattica del "io-ti-ho-promesso-la-carriola" ma felice di avere un così buon amico si recò dal medico e lo chiamò. Ma la fortuna non era dalla sua parte,così che,sulla strada del ritorno si perse negli acquitrini e affogò in una buca. Al funerale c'era il suo amico , che diceva che non avrebbe più fatto buone azioni a nessuno, perché a essere buoni ci si rimette sempre.<br/>
Il topo inizia a fare discorsi sull'amicizia e il cardellino decide di dargli una lezione raccontando una storia (questa storia costituisce il nucleo principale di tutta la vicenda):
Hans è un piccolo uomo che ha un bellissimo giardino nel quale coltiva fiori di ogni genere; è contentissimo perché ha un "vero" amico, il mugnaio. Era un amico così devoto che non mancava mai di andare a trovare Hans, il quale gentilmente gli dava sempre tanti fiori e gli faceva sempre dei piccoli favori.<br/>
Il povero Hans, però, durante l'inverno rimaneva da solo, infatti, poiché il suo giardino non produceva fiori, il suo caro amico non voleva turbarlo e non gli voleva dare neanche una mano (il mugnaio era ricco,aveva un mulino) perché temeva di guastare questo rapporto di "amicizia". Proprio dopo uno di questi inverni - Hans aveva venduto quasi tutto,non aveva avuto abbastanza soldi per comprarsi da mangiare - il mugnaio si ripresentò (come al solito) alla sua porta di casa e chiese ad Hans cosa avesse fatto. Gli rispose che aveva dovuto vendere tutto, perfino i suoi bottoni d'argento e ora voleva rifarsi vendendo più fiori possibili e ricomprandosi una carriola. Il mugnaio disse che non c'era problema, la carriola gliela poteva dare lui, in cambio di qualche favore e un po' di fiori; certo, era una carriola rotta da un lato, vecchia e arrugginita, ma era "ovvio" (secondo il mugnaio) che questa valesse molto di più dei fiori. Hans,ovviamente, accettò e dal giorno dopo fu sfruttato dal mugnaio che, dicendo di essere un buon amico e di avergli promesso la carriola, lo costringeva a fare i lavori più disparati. E ogni i giorno i bei fiori di Hans appassivano finché, una notte il mugnaio non bussò alla sua porta dicendogli che suo figlio era caduto e si era fatto male e che, a causa della bufera, non ce la faceva ad andare dal medico. Allora Hans, come al solito costretto dalla tattica del "io-ti-ho-promesso-la-carriola" ma felice di avere un così buon amico si recò dal medico e lo chiamò. Ma la fortuna non era dalla sua parte,così che,sulla strada del ritorno si perse negli acquitrini e affogò in una buca. Al funerale c'era il suo amico , che diceva che non avrebbe più fatto buone azioni a nessuno, perché a essere buoni ci si rimette sempre.<br/>
La storia finisce di nuovo nella palude, dove uno scocciato topo dice di aver perso tempo ascoltando questa storia.