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In [[biblioteconomia]] il '''''reference''''' (termine di derivazione anglosassone) indica le attività di consulenza, informazione e orientamento che i bibliotecari svolgono con gli utenti delle [[biblioteche]].
==Generalità==
In [[lingua italiana|italiano]] non esiste una precisa traduzione del termine<ref>[http://www.aib.it/aib/contr/gatti1.htm Come si traduce reference?]</ref>. Il ''reference'' può comunque venire associato all'idea italiana della sala di consultazione della biblioteca<ref>[Rispetto al termine consultazione]… le espressioni inglesi più prossime alle italiane sono quelle associate col termine ''reference'', anche se un esame meno superficiale delle tradizioni, dei lessici e della letteratura mostra sufficientemente la non equivalenza col nostro "consultazione". In effetti ''reference'' sembra combinare i concetti di "informazione" e "consultazione" e "disponibilità", tutti, peraltro, pensati in termini complessivi di lavoro, di servizi, piuttosto che nei termini logistici o "fisico-edilizi" che sono connaturati all'italiana "sala di consultazione". Da: Rino Pensato. "Il servizio di consultazione", in Paola Geretto (a cura di). "Lineamenti di biblioteconomia". Roma, Carocci, 1998. p. 272. ISBN 88-430-0251-1.
</ref>, dove bibliotecari specializzati assistono gli utenti nelle loro ricerche utilizzando le opere di consultazione.
Il bibliotecario, durante l'attività di ''reference'', svolge una funzione di filtro, di intermediazione fra l'utente, i suoi bisogni informativi e il complesso delle risorse informative disponibili, permettendo all'utente di superare un momento di stallo nella sua attività di ricerca.
Il risultato dell'attività può spaziare dall'individuazione di riferimenti bibliografici, al chiarimento di quali siano le chiavi e le fonti di ricerca più opportune che l'utente potrà adoperare autonomamente, alla risposta diretta ad un quesito.
L'avvento di [[Internet]], dei cataloghi online delle biblioteche ([[OPAC]], ''Online Public Access Catalogue'') e dei [[motore di ricerca|motori di ricerca]], insieme all'aumento esponenziale della quantità di informazioni disponibili in rete, hanno trasformato il ''reference''. Da attività tesa a far incontrare i bisogni dell'utente con le risorse disponibili nella singola biblioteca, è divenuto un'azione di orientamento e smistamento fra molte alternative esistenti, dentro e fuori dalla singola biblioteca.
La funzione di intermediazione dei servizi bibliotecari nel contesto dell'informazione in rete può essere messa in dubbio a causa delle inedite possibilità di ricerca che la rete stessa offre. La risposta della biblioteconomia a questa obiezione è che, al contrario, tale funzione si rafforza, poiché insieme alle possibilità di ricerca autonoma per l'utente è aumentato anche il rischio di non riuscire ad individuare la risorsa adatta e pertinente alla propria ricerca.
Dopo l'avvento di Internet, l'assistenza data agli utenti prende due forme diverse:
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Il ''reference'' di tipo tradizionale si basa su un'interazione diretta, faccia a faccia con l'utente.
Alcune caratteristiche tipiche di questo servizio sono:
*Immediatezza: l’assistenza è fornita esattamente nel momento in cui il bisogno informativo si manifesta.
*Interattività: il ''reference'' si realizza tipicamente nella forma di una conversazione.
*Contatto umano.
*Personalizzazione: la mediazione è calibrata esattamente sulle necessità e sulle caratteristiche della singola persona che si rivolge al servizio.
Le varie tipologie di '''risorse informative''' per il ''reference'' sono:
*enciclopedie generali e tematiche
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A livello internazionale, le opere di consultazione stanno subendo un vistoso processo di transizione verso il digitale e, all’interno del digitale, dall’offline ([[compact disc]]) all’online. L’online fornisce vantaggi in termini di possibilità di aggiornamento dei dati e semplicità di gestione per gli utenti intermedi (ad esempio le biblioteche), ma pone alcuni problemi relativamente all'accesso e alla conservazione dei dati nel tempo, aumentando il livello di dipendenza dagli editori che pubblicano e gestiscono le banche dati.
A seconda delle tipologie di biblioteche e delle loro funzioni specifiche, il ''reference'' può essere modellato seguendo differenti '''politiche di servizio'''. I poli tra cui ci si può muovere sono:
*modello educativo: il bibliotecario, in un'ottica di formazione dell'utente, insegna all’utente come reperire l’informazione cercata. È il caso tipico dei contesti educativi, come ad es. le biblioteche universitarie e quelle pubbliche.
*modello sostitutivo: il bibliotecario cerca direttamente l’informazione e la fornisce all’utente completamente confezionata. Può essere il modello dominante in ambiti di alta specializzazione, come nel caso dei centri di documentazione.
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*Sala di consultazione tradizionale: sala specifica, separata dalle altre della biblioteca, in cui si conservano le opere di consultazione e si trova personale dedicato all'assistenza degli utenti.
*Sdoppiamento in un'area di accoglienza (''browsing area'') e un servizio di ''reference'' più approfondito collocato altrove. Mentre presso la postazione di ''reference'' viene erogata l'assistenza di secondo livello, nell’area di accoglienza si possono trovare ad esempio:
**un banco per l’assistenza informativa di primo livello
**mostre e promozioni dei materiali della biblioteca
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**accesso ad altri sportelli informativi di comunità (ad es. l'Ufficio Relazioni col Pubblico, l'Informagiovani, informazioni turistiche, ecc.)
*Spazio unificato, in cui tutti i bibliotecari addetti al pubblico svolgono funzioni indifferenziate, anche di ''reference''. È la situazione tipica delle piccole biblioteche (''one person library''), ma si può estendere a situazioni più grandi e impegnative con possibili ripercussioni anche sulla disposizione del materiale a scaffale, col mescolamento delle opere di consultazione e di quelle ammesse al prestito.
*Bibliotecari tendenzialmente senza sede fissa, che offrono servizi di ''reference'' a più livelli direttamente agli utenti là dove si trovano, utilizzando materiali come postazioni di catalogo distribuite, pc palmari, rete telefonica wireless, ecc.
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Nella pratica professionale si incontrano i termini ''reference'' digitale, elettronico, online, virtuale, a distanza. Nell’uso comune tali termini sono da considerare equivalenti e si riferiscono all’utilizzo di tecnologie digitali per servizi di ''reference'' in cui la persona che fa la domanda non è fisicamente vicina alla persona che risponde.
Le tecnologie utilizzate sono:
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==Bibliografia==
*Shiyali Ramamrita Ranganathan.
*Gianna Del Bono.
*Riccardo Ridi.
*Stefania Venturino.
*Angela Pacillo.
*Fabrizia Benedetti.
*Carlo Paravano (a cura di).
*Giovanni Solimine.
*Riccardo Ridi.
*Brunella Longo.
*Fabrizia Benedetti.
*Virginia Gentilini e Enrica Menarbin.
*Anna Galluzzi.
*Raffaele Tarantino.
*Valentina Comba.
*Carla Leonardi.
==Collegamenti esterni==
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