Nel corso del XVII secolo, solo in Italia l'arco veniva tenuto appoggiando tutte le dita sulla bacchetta, il pollice sotto e le altre dita sopra, in maniera analoga alla posizione attuale. Secondo molte testimonianze, il pollice veniva più spesso tenuto al di sotto del tallone e toccava le crine. Scrive ad esempio il compositore Georg Muffat: {{quote|La più parte dei Todeschi convengono con i Lullisti<ref>Sta per "i Francesi", dal compositore francese più importante dell'epoca, [[Jean-Baptiste Lully]].</ref>nel modo di tener l'archetto stringendo il crine col pollice, e lasciando gli altri ditti appoggiati adosso. I Francesi lo tengono anche nell'istesso modo per suonar il Violoncino<ref>Antico termine italiano per indicare l'attuale violoncello o il violoncello tenore (viola da braccio tenore).</ref>, dai quali differiscono gl'Italiani per le parti soprane mentre lasciano il crine intocco|[[Georg Muffat]], dalla ''Prefatione'' di ''Suavioris harmoniae instrumentalis hypochematicae Florilegium Secundum...'', 1698}}
Anche in Inghilterra troviamo analoghe testimonianze nel corso del '600<ref>{{en}} John Playford, ''Anop. introductioncit. to the Skill of Musick'', London, 1674, p. 114; John Lenton, ''The Gentelman's Diversion'', London, 1694, p. 11</ref>, mentre il musicologo e memorialista settecentesco Roger North sosteneva che fu [[Nicola Matteis|Matteis]] ad introdurre in Inghilterra la tenuta con il pollice sulla bacchetta, negli anni '70 del secolo<ref>{{en}} ''Roger North on music: being a selection from his essays written during the years c. 1695-1728'', a cura di John Wilson, Londra, Novello, 1959, p. 309</ref>. Ancora nel 1738, [[Michel Corrette]] scrive: {{quote|Spiego qui le due maniere di tenere l'arco. Gl'Italiani lo tengono a tre quarti<ref>Intende i 3/4 della lunghezza della bacchetta, cioè non esattamente al tallone ma un po' più verso la punta</ref> mettendo quattro dita sopra il legno e il pollice sotto, e i Francesi lo tengono dalla parte del tallone, mettendo il primo, secondo e terzo dito<ref>Cioè indice, medio e anulare</ref> sopra il legno, il pollice sotto il crine e il mignolo accostato al legno<ref>Si riferisce al legno del tallone. la descrizione è corredata di un disegno nel quale le posizioni di ciascun dito sono marcate con lettere dell'alfabeto</ref>. Questi due modi di tenere l'arco sono egualmente buoni, dipende dal Maestro che insegna.|Michel Corrette, ''L'Ecole d'Orphée'', Opera XVIII, Parigi, 1738, p. 7<ref>C'è da notare, tuttavia, che il ritratto di Corrette al violino posto all'inizio del libro lo raffigura con la mano a 3/4 della bacchetta ed il pollice appoggiato sotto il legno, all'italiana, ma anche col mignolo al di sotto della bacchetta, alla francese</ref>}}
La posizione all'italiana divenne poco a poco dominante e, spostataravvicinata al tallone<ref>Ad esempio Leopold Mozart, ''Méthode raisonnée pour apprendre à Jouer du Violon'' (versione francese di ''Versuch einer gründlichen Violinschule'', 1756), Parigi, Le Menu, [1790], p... 2;</ref>, fu quella utilizzata nel periodo classico e romantico.
=== Note ===
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