Vāc: differenze tra le versioni

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Nel periodo post-vedico, la Dea Vāc verrà assimilata nella Dea della Sapienza, [[Sarasvatī]].
 
==Grammatica e teologia==
La [[grammatica]] in [[India]] ha origini molto antiche: [[Pāṇini]], vissuto nel V secolo BCE, elaborò una grammatica descrittiva analitica della [[lingua sanscrita]], la ''Aṣṭādhyāyī'', che tuttora resta insuperata<ref>Gavin Flood, ''Op. cit'', p. 311.</ref>. Un millennio più tardi, [[Bhartṛari]], ritenuto uno dei maggiori pensatori nella scuola dei grammatici, stabilì legami fra la grammatica e la [[teologia]].
 
Secondo Bhartṛari, la grammatica è essa stessa un cammino che può condurre alla liberazione, cioè all'affrancamento dal ciclo delle [[saṃsāra|rinascite]]: il ''[[brahman]]'', l'assoluto, è accessibile attraverso lo studio e la comprensione delle forme corrette del [[linguaggio]], tramite cioè un processo che egli chiamò di ''purificazione'' della parola, identificando così realtà assoluta e linguaggio. Il linguista usa il termine ''śabdabrahman'' per riferirsi all'assoluto, termine che può tradursi con "suono assoluto" o "parola assoluta"<ref>Gavin Flood, ''Op. cit'', p. 311-312.</ref>.
 
==La parola nei Tantra==