Papa Leone IX: differenze tra le versioni
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Venne educato a [[Toul]], dove successivamente divenne canonico e, nel [[1026]], [[vescovo cattolico|vescovo]]. Con [[diocesi di Toul|quest'ultima carica]], rese un importante servizio politico a Corrado II e in seguito ad [[Enrico III del Sacro Romano Impero|Enrico III]], divenendo, al tempo stesso, molto conosciuto come ecclesiastico serio e riformatore, per lo zelo che mostrò nel diffondere la regola dell'[[ordine di Cluny]].
Alla morte di [[papa Damaso II]], Brunone venne scelto come suo successore da un'assemblea tenuta a [[Worms]] nel dicembre [[1048]]. Sia l'imperatore che i delegati romani vi concorsero, ma Brunone stipulò, come condizione per la sua accettazione, che sarebbe prima andato a Roma per essere eletto canonicamente per voce del clero e del popolo. Partendo poco dopo Natale, si incontrò con l'abate [[Ugo di Cluny]] a [[Besançon]], dove venne raggiunto dal giovane monaco Ildebrando, già assistente di [[papa Gregorio VI]] e futuro [[papa Gregorio VII]]. Arrivando a [[Roma]] in abiti da pellegrino nel febbraio seguente, venne accolto con molta cordialità e alla sua consacrazione assunse il nome di Leone IX.
Uno dei suoi primi atti pubblici fu quello di tenere il noto Sinodo di Pasqua del [[1049]], nel quale fu confermato il [[celibato del clero]] per chiunque fosse almeno [[suddiacono]] e nel quale riuscì a rendere chiare le sue convinzioni contro ogni tipo di [[simonia]]. La gran parte dell'anno che seguì venne occupata da uno di quei viaggi attraverso [[Italia]], [[Germania]] e [[Francia]] che sarebbero stati una spiccata caratteristica del suo pontificato. In uno dei suoi viaggi andò al monastero di [[Reichenau (isola)|Reichenau]] instaurando rapporti di stima con [[Ermanno il contratto]]. Dopo aver presieduto ad un sinodo a [[Pavia]], si unì ad [[Enrico III del Sacro Romano Impero|Enrico III]] in [[Sassonia]], e lo accompagnò a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e ad [[Aquisgrana]]. A [[Reims]] indisse un incontro dell'alto clero, tramite il quale vennero fatti passare diversi e importanti decreti di riforma. Tenne un concilio anche a [[Magonza]], al quale presero parte rappresentanti del clero italiano e francese così come di quello tedesco, ed ambasciatori dell'imperatore greco; anche qui simonia e matrimonio del clero furono le questioni principali.
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