Gelmini (cognome): differenze tra le versioni
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|blasonatura=[[Decusse|Croce di Sant'Andrea]] di oro su rosso - [[Pavone (araldica)|Pavone]] in maestà con coda a ruota al naturale su terrazzo di verde su azzurro<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.leonemarinato.it/famiglie.php?c=G&pg=5|titolo=Famiglie A-Z|editore=leonemarinato.it|pagine=|accesso=23 luglio 2011}}</ref>}}
=== Tipografia ===
Il [[6 marzo]] [[1584]], attraverso un documento<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.esterbib.it/vedifonte.php?ID=2|titolo=Privilegio concesso dal principe-vescovo Ludovico Madruzzo a Giovanni Battista e Giacomo Gelmini|editore=esterbib.it|pagine=|accesso=10 novembre 2011}}</ref>, venne sancita la nascita della prima [[tipografia]] stabilmente attiva a [[Trento]], affidata ai fratelli Giacomo (che morì nel 1591 a causa di un'epidemia di [[peste]]) e Giovanni Battista Gelmini (già presenti in città dal 1582 su richiesta di [[Ludovico Madruzzo]]), provenienti da [[Sabbio Chiese]] in [[Val Trompia]], i quali operarono per circa 15 anni in una situazione di monopolio e sotto la supervisione del vescovo.
L'attività andò avanti fino al 1619 grazie al figlio di Giovanni Battista, Giovanni Maria.<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.esterbib.it/veditipografo.php?ID=26|titolo=Tipografia Gelmini|editore=esterbib.it|pagine=|accesso=23 luglio 2011}}</ref> La produzione conta una trentina di [[Libro|edizioni]] contrassegnate da una marca raffigurante un'[[Aquila (araldica)|aquila]] avvinghiata dalle spire di un [[serpente (araldica)|serpente]]. Gran parte delle opere sono conservate nella Biblioteca comunale di Trento.<ref>{{cita libro| nome=Giuseppe | cognome=Nova | titolo=Stampatori, librai ed editori bresciani in Italia nel Cinquecento |editore=Fondazione Civiltà bresciana |}}</ref><ref>{{cita web|autore=L. Spera|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-battista-e-giacomo-gelmini_(Dizionario_Biografico)/|titolo=GELMINI, Giovanni Battista e Giacomo|editore=treccani.it|pagine=|accesso=7 novembre 2011}}</ref>
Il [[14 gennaio]] [[1627]] Maddalena Gelmini, vedova di Giovanni Maria Gelmini, vendette a Santo Zanetti e Antonio Marchi l'attrezzatura della tipografia.<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.esterbib.it/vedifonte.php?ID=32|titolo=Maddalena Gelmini, vedova di Giovanni Maria Gelmini, vende a Santo Zanetti e Antonio Marchi l'attrezzatura della tipografia per 380 ragnesi|editore=esterbib.it|pagine=|accesso=10 novembre 2011}}</ref>
=== Epigrammi e lodi ===
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