Cappella Sassetti: differenze tra le versioni

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Gli affreschi di Ghirlandaio si trovano anche nella parete in alto del transetto, fuori dalla cappella e fino alla parte sopra la cappella successiva a sinistra. Questa zona fu imbiancata nel Settecento e gli affreschi furono riscoperti solo nel [[1895]], per questo sono in condizioni di conservazione peggiori. L'opera esterna è attribuita a tutti e tre i fratelli Ghirlandaio (Domenico, Davide e Benedetto) con aiuti, ed ha una perfetta prosepettiva studiata per essere guardata dal basso. Serve anche per attirare l'attenzione dello spettatore dalla navata verso la cappella che si trova in posizione un pò defilata.
 
La prima scena dipinta sopra la cappella è ''la Sibilla Tiburtina annuncia la nascita del Signore'', da una leggenda sul tempo dell'[[Imperatore Augusto]], il quale sarebbe venuto a sapere della nascita di un nuovo Redentore grazie alla Sibilla. Due figure, a sinistra la sibilla la quale potrebbe essere un ritratto della figlia di Francesco Sassetti si chiamava proprio Sibilla, guardano e indicano il sole sul quale compare il [[monogramma di Cristo]], vedono quindi in maniera simbolica il sorgere di una nuova era. La scena è dipinta con un perfetto equilibrio tra le figure in primo piano e lo sfondo con il panorama di Roma, comprese le campagne circostanti, una raffigurazione del paesaggio innovativa rispetto ai canonici agglomerati di edifici che spuntano dalle mura.
 
In corrispondenza del pilatro del muro che divide le due cappelle in alto disegnato un preseguimento fittizio dell'architettura, sul quale poggia un ''David'', come statua dipinta con uno scudo con lo stemma Sassetti, anteriore di 20 anni all'opera di [[Michelangelo]], ma successivo di quasi 50 rispetto a quello di [[Donatello]]. Realizzato con la tecnica della [[grisaille]], presenta delle dorature sui sandali, sulla corazza e sull'armatura. La figura del [[Davide (Bibbia)|David]] era molto amata dai fiorentini perché simboleggiava le libertà cittadine, inoltre aveva un importante senso religioso, come antenato del Cristo e profeta (infatti il cartiglio recita "''Saluti patriae et christianae gloriae e[x] s[ententia] s[enatus] p[opulique]).