Azidotimidina: differenze tra le versioni
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L'AZT è stato il primo farmaco antivirale impiegato nella terapia dei pazienti affetti da malattia da HIV, ora in associazione con altri farmaci antiretrovirali e per la [[Profilassi post-esposizione ad HIV|profilassi post-esposizione]] a materiale infetto nel personale medico e para-medico. L'AZT si è rivelato molto efficace nel prevenire la trasmissione materno-fetale dell'infezione da HIV, tanto che, a confronto, gli eventuali effetti collaterali sul feto sono considerati secondari. Si trovano formulazioni in [[Farmaco#Aspetto_e_composizione|compresse]], [[Farmaco#Aspetto_e_composizione|capsule]], [[sciroppo]] e anche per infusione parenterale.
Secondo una ricerca del 1999 <ref>(Italian Registry on HIV Infection in Children (1999). ''Rapid disease progression in HIV-1 perinatally infected children born to mothers receiving zidovudine monotherapy during pregnancy'', AIDS, 13, 927-933 [http://davidcrowe.ca/SciHealthEnv/papers/345-Italian%20Register.pdf])</ref>, i bambini nati da madri in terapia con AZT avrebbero una più rapida progressione di malattia ed un tasso più elevato di mortalità rispetto ai figli di madri che non assumono la terapia antiretrovirale con AZT.
La dose impiegata è di 300mg per os ogni 12 ore o 200mg per os ogni 8 ore.
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