Il [[morbo di Parkinson]] è causato dalla perdita di [[neuroni]] dopaminergici a livello della [[sostanza nera]] compatta del [[mesencefalo]],. La conseguente diminuzione di [[dopamina]] in questa area e lo squilibrio eccitatorio inibitorio che ne deriva sarebbe responsabile dei disturbi extrapiramidali tipici di chi è afflitto da tale patologia. La levodopa è utilizzata come profarmaco della dopamina, nel trattamento del Parkinson, in quanto quest'ultima non è in grado di attraversare la [[barriera ematoencefalica]], la levodopa invece avvalendosi di opportuni trasportatori per gli [[aminoacidi]] aromatici riesce ad entrare nel [[sistema nervoso centrale]] e una volta qui viene metabolizzata in dopamina. Il presupposto clinico dell'uso della levodopa parte proprio dall'osservazione di una carenza di dopamina nella sostanza nera, e non essendo utile la somministrazione di questa si adopera la levodopa per ripristinare i livelli di dopamina in questa zona. Nella pratica medica si somministrano circa 100 mg di l-dopa e 25 di [[benserazide]].