Gaio Curzio Filone: differenze tra le versioni
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Durante il suo consolato riprese vigore la decennale [[Conflitto degli ordini|lotta politica tra patrizi e plebei]], con i primi tesi a difendere i propri privilegi, impedendo o dilazionando le proposte di modifica dell'ordinamento giuridico, ed i secondi, sospinti dalle proposte dei [[tribuni della plebe]], tra i quali il più battagliero era [[Gaio Canuleio]], tesi ad ottenere ulteriori concessioni, resistendo alla chiamata alle leva dei consoli, per rispondere alle frequenti razzie delle popolazioni confinanti.
Alla fine i tribuni della plebe riuscirono ad far passare la [[Lex Canuleia]], che eliminava il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei, ed ad ottenere per l'anno successivo, il [[444 a.C.]], l'elezione di tre [[Tribuni consolari]], che avrebbero potuto essere scelti tanto tra i patrizi, quanto tra i plebei<ref>Tito Livio, "Ab Urbe Condita", IV, 1
==Note==
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