Discussione:Mantra/sandbox: differenze tra le versioni

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{{q|Ogni ripetizione indefinita conduce alla distruzione del linguaggio; in alcune tradizioni mistiche, questa distruzione sembra essere la condizione delle ulteriori esperienze.|Mircea Eliade , ''Lo Yoga'', a cura di Furio Jesi, BUR, 2010; p. 207}}
 
Un aspetto importante nell<nowiki>'</nowiki>''uccāra'' è il controllo della resipirazione. Frequente, soprattutto nelle tradizioni tantriche, è l'accompagnamento della ''japa'' con le ''[[mudrā]]'', gesti simbolici effettuati con le mani, e con pratiche di visualizazione. Uno dei significati di ''uccāra'' è "movimento verso l'alto", e difatti nella visualizzazione interiore il mantra è immaginato risalire nel corpo del praticante lungo lo stesso percorso della ''[[kundalini|kuṇḍalinī]]'', l<nowiki>'</nowiki>''energia'' interiore.<ref>A. Padoux, ''Tantra'', ''Op. cit.'', p. 142 e segg.</ref>.
 
===I ''bīja''===
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*'''YAṂ''': l'aria
*'''HAṂ''': l'etere
Nella ''Yogattatva Upaniṣad'' i suddetti ''bīja'', corrispontendi ai cinque elementi cosmici, vengono messi in relazione con le "cinque parti" del corpo: dalle caviglie alle ginocchia: terra; dalle ginocchia al retto: acqua; dal retto al cuore: fuoco; dal cuore al punto fra le soppracciglia: aria; da quest'ultimo alla sommità del capo: etere. La recitazione consente di acquisire poteri occulti per queste parti del corpo.<ref>Cfr. Mircea Eliade , ''Lo Yoga'', a cura di Furio Jesi, BUR, 2010; p. 129. Eliade riporta la seguente grafia per i ''bīja'': ''la'', ''va'', ''ra'', ''ya'', ''ka''. </ref>
*'''SAUḤ''': il cuore, simbolo dell'energia divina nella sua origine, seme dell'universo, così come scritto nel ''[[Tantrāloka]]'' di [[Abhinavagupta]]: S è ''sat'' ("esistenza"); AU è l'energia cosmica che anima la manifestazione; Ḥ è la capacità di emissione di [[Shiva|Śiva]]. Il mantra simboleggia quindi la manifestazione del cosmo presente in potenza in Dio, la sua immanenza nel mondo<ref>A. Padoux, ''Tantra'', ''Op. cit.'', p. 142 e segg.</ref>.
 
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