Jim Morrison: differenze tra le versioni
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Il nome ''The Doors'' (Le Porte) deriva dal verso di una poesia di [[William Blake]], ripreso a sua volta dallo scrittore [[Aldous Huxley]] nel suo saggio "The Doors of Perception" sugli effetti della mescalina.
{{quote|Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini come realmente è: infinita.|[[William Blake]], ''The Marriage of Heaven and Hell''|lingua=en|If the doors of perception were cleansed, everything would appear to men as truly it is: infinite.}}
Come diceva lo stesso Morrison: «Ci sono il
Per i Doors, il successo arrivò dopo l'uscita del [[The Doors (album)|primo omonimo album]] il [[4 gennaio]] [[1967]]; la loro musica era un [[blues rock]] [[rock psichedelico|psichedelico]] originale, con le tastiere di [[Ray Manzarek|Manzarek]] che davano l'impronta al ''sound'' con motivetti [[vaudeville]], [[boogie woogie]] e [[jazz]]; con la [[chitarra]]-[[flamenco]] di Krieger (ora gitana, ora hawaiana) che duettava con le tastiere e creava l'atmosfera su cui poteva incedere la voce di Morrison. Il secondo album, forse, ebbe ancora più successo, "Strange Days". Poi uscì "Waiting for the sun" il terzo album. Il quarto "The soft parade", che a lui non piacque molto. Infine gli ultimi due, "Morrison Hotel"e "L.A.Woman", caratterizzati da un suono quasi totalmente blues. Morrison fino alla fine dei suoi giorni si riconobbe come un vero e proprio poeta, non sopportando tutti quelli che andavano a vedere i The Doors ai loro concerti solo per gli spettacoli e le vicende che si creavano, senza ascoltare una sola parola delle poesie da lui create.
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