Tim Buckley: differenze tra le versioni
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È considerato dalla critica uno dei cantanti più geniali ed innovativi dell'intera storia del rock.<ref>[http://www.scaruffi.com/vol1/buckley.html The History of Rock Music. Tim Buckley: biography, discography, reviews, links<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.storiadellamusica.it/Tim_Buckley_-_Monografia.p0-a29 Articoli: Tim Buckley - Monografia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
{{quote|Buckley fu per il canto ciò che Hendrix fu per la chitarra, Cecil Taylor per il piano e John Coltrane per il sassofono|[[Lee Underwood]], uno dei suoi collaboratori}}
== Biografia ==
Nato a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], figlio di Elaine italoamericana e di Tim Charles Buckley Jr, pluridecorato della seconda guerra mondiale e con origini irlandesi. Trascorse l'infanzia a [[Amsterdam (New York)|Amsterdam]], cittadina industriale dello stato di [[New York (stato)|New York]], dove ha i primi contatti con la musica, sua madre è fan di [[Miles Davis]] mentre il padre della musica country. Nel 1956 la famiglia si trasferì a [[Bell Gardens]] in [[California]],<ref>[http://www.sezionemusica.it/discografie/tim/tim%20buckley.htm tim buckley biografia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
A 13 anni impara a suonare il banjo e con il compagno di scuola Dan Gordon formò un gruppo ispirato al [[Kingston Trio]]. Entra nella squadra di football americano dove copre il ruolo di quarterback, durante in un scontro di gioco si rompe le prime due dita della mano sinistra, non riottenne l'uso completo delle dita tanto che non poté più suonare il [[barré]] e lo costrinse ad usare accordi estesi.
Durante il periodo delle scuole superiori, conobbe [[Larry Beckett]], autore della maggior parte dei testi dei suoi primi brani e [[Jim Fiedler]]. Il [[25 ottobre]] del [[1965]], a diciannove anni, sposò la compagna di scuola Mary Guibert, dalla quale, un anno più tardi, ebbe un figlio, [[Jeff Buckley]], anch'esso, negli anni novanta, divenuto musicista.
Finita la scuola, cominciò a esibirsi in diversi club di Los Angels, in uno dei quali, venne notato da Jac Holzman, proprietario della [[Elektra Records]], che lo mise sotto contratto, permettendogli di pubblicare, nel dicembre del [[1966]], il suo primo LP, ''[[Tim Buckley (album)|Tim Buckley]]''. In supporto al disco, cominciò una lungo tour per gli [[Stati Uniti]], partecipando, per altro, allo show televisivo di [[Johnny Carson]]<ref>[http://timbuckley.net/bios/timeline2.shtml Biographies<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel [[1967]], per la stessa etichetta, pubblicò ''[[Goodbye and Hello]]'', disco fortemente influenzato dal [[Folk rock]] di [[Bob Dylan]] e dal [[Rock psichedelico]] in auge in quegli anni, ampiamente considerato dalla critica uno dei suoi capolavori<ref>[http://www.allmusic.com/album/r31803 Goodbye and Hello - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. I brani ''I Never Asked to Be Your Mountain'' e ''Once I Was'' furono reinterpretati dal figlio [[Jeff Buckley|Jeff]] durante il concerto in memoria del padre, tenutosi a [[New York]] il [[26 aprile]] del [[1991]]; inoltre, un altro brano, ''Morning Glory'', venne reinterpretato dalla band [[Regno Unito|inglese]] [[This Mortal Coil]], nel suo album del [[1986]] ''[[Filigree & Shadow]]''. Anche a questo disco fece seguito un lungo tour, suonando anche in Europa, per lo show radiofonico di [[John Peel]].
Nel [[1969]], pubblicò il terzo album, ''[[Happy Sad]]'', fortemente influenzato dal [[jazz]], soprattutto da [[Miles Davis]], con brani più dilatati rispetto al disco precedente. Pure questo è molto ben valutato dalla critica, anche se, all'epoca, riscosse scarso successo, soprattutto commerciale<ref>[http://www.allmusic.com/album/happy-sad-r2886 Happy Sad - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nello stesso anno, recise il contratto con l'Elektra, passando alla Straight Records di [[Frank Zappa]] e del produttore Herb Cohen. Per questa etichetta, pubblicò ''[[Blue Afternoon]]''. Nel [[1970]], pubblicò di nuovo per l'Elektra, ''[[Lorca (album)|Lorca]]'', in realtà registrato contemporaneamente a ''Blue Afternoon''<ref>[http://timbuckley.net/bios/timeline3.shtml Biographies<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Proprio ''Lorca'', è generalmente considerato dalla critica come album di passaggio fra il "periodo folk" di ''Goodbye and Hello'' e ''Happy Sad'' a quello "psichedelico" di ''Starsailor''<ref>[http://www.allmusic.com/album/lorca-r2887 Lorca - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel [[1971]], pubblicò ''[[Starsailor (album)|Starsailor]]'', disco più vicino al [[Rock psichedelico]] e al [[Progressive]], generalmente considerato il suo massimo capolavoro, indubbiamente uno dei più ardui esperimenti sul canto mai realizzati<ref>[http://www.allmusic.com/album/starsailor-r2888/review Starsailor - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In questo disco è presente il brano ''[[Song to the Siren]]'', probabilmente il più famoso di Buckley, la cui reinterpretazione della band inglese [[This Mortal Coil]] sull'album ''[[It'll End in Tears]]'' del [[1984]] riscosse un notevole successo. Il brano venne inoltre reinterpretato nel [[2002]] da [[Robert Plant]] sul suo album ''[[Dreamland (Robert Plant)|Dreamland]]'', nel [[2009]] da [[John Frusciante]] su ''[[The Empyrean]]'', e nel [[2010]] da [[Sinéad O'Connor]].
In seguito allo scarso successo commerciale dei suoi dischi, dopo la pubblicazione di ''Starsailor'' sospese temporaneamente l'attività musicale, cadendo in depressione e sviluppando dipendenza per l'[[Bevanda alcolica|alcool]] e per le [[droghe]]. Inoltre, si dedicò ad altre attività, come il cinema, scrivendo sceneggiature e recitando, pure, nel film mai uscito ''Why?'', di [[Victor Stoloff]]<ref>[http://timbuckley.net/bios/timeline4.shtml Biographies<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel [[1972]], tornò con un nuovo album, ''[[Greetings from L.A.]]'', virando il genere verso il [[Funk]], seguito, nel [[1974]], da ''[[Sefronia]]'' e ''[[Look at the Fool]]'', due album generalmente considerati dalla critica il punto più basso della sua produzione<ref>[http://www.allmusic.com/album/look-at-the-fool-r2892 Look at the Fool - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.allmusic.com/album/sefronia-r2891 Sefronia - Tim Buckley | AllMusic<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Morì la sera del 29 giugno del [[1975]] a [[Santa Monica (California)|Santa Monica]], in [[California]], per [[overdose]] di [[eroina]] e alcool<ref>[http://timbuckley.net/bios/timeline5.shtml Biographies<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
== Discografia ==
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