Marcel Callo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Nacque in una modesta famiglia di operai da Marcello e Felicita Maria Giuseppina; secondo di 9 figli, crebbe in un ambiente profondamente cristiano. I suoi genitori lavorano in uno stabilimento chimico e sono attenti ad inserirlo in gruppi e associazioni giovanili di tradizione cattolica. Frequentò le scuole a Rennes e fece a lungo il chierichetto. Si iscrisse dapprima ad un movimento cristiano detto "crociata eucaristica", molto diffuso negli ambienti scolastici, che incoraggiava la partecipazione ai sacramenti da parte degli alunni. Successivamente, nel [[1993]] Marcel fu ammesso negli [[scautismo|scout]], dove rimase immediatamente affascinato dallo spirito collaborativo delle [[Legge scout|leggi]] del gruppo e dalla compagnia che vi trovò. Nel [[1934]] lasciò gli scout e andò a lavorare come apprendista in una tipografia di Rennes all'età di soli 13 anni. Il fratello maggiore, Giovanni, fu invece mandato in [[seminario]] e divenne [[sacerdote]].
 
Il clima che Marcel trovò in questo ambiente non fu dei migliori, infatti c'era il cattivo costume tra gli operai di [[bullismo|maltrattare i più piccoli]]. Marcel rimase sconvolto perché negli ambienti frequentati in precedenza era stato abituato a un tutt'altro clima. Nel [[1935]] su invito dell'abate Martinais entrò nella [[JOC]] (Gioventù Operaia Cristiana), dove privilegiò la [[spiritualità|vita spirituale]] come sorgente di ogni azione, portando nel un mondo operaio un'attenzione particolare per la [[fede]]. Diventato in seguito presidente della sezione di Rennes si prodigò per essa assumendosi ogni sorta di responsabilità.
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I nazisti lo arrestarono insieme al suo gruppo, il 19 marzo [[1944]]. Prima fu rinchiuso nella prigione di [[Gotha]], dopo nel campo di [[Campo di concentramento di Flossenbürg|Flossenbürg]], infine lo mandarono a Mauthausen.
 
Nel campo, pur soffrendo la fame e la sete, percosso, lavorando dodici ore al giorno in una soffocante fabbrica sotterranea, la sua fede non cessò di aumentare. Ben presto si ammalò e fu mandato all'infermeria, a due passi dal forno crematorio. Là continuò a sostenere i suoi compagni di sventura, fino all' ultimo. Morì infine, sfinito dagli stenti e spossato dalla dissenteria, il [[19 marzo]] [[1945]].
 
Il colonnello Tibodo, che aveva visto morire migliaia di prigionieri, l'assistette all'alba del 19 marzo 1945. Testimoniò con insistenza ed emozione che: « ''Marcel aveva lo sguardo d'un santo'' ».
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== Collegamenti esterni ==
* {{santiebeati|46000|Beato Marcello Callo}}
* {{fr}} [http://www.assomcallo.com/ L'associazione Marcel Callo]
* {{fr}} [http://www.paroisse-bx-marcel-callo.info/marcelcallo.htm La sua vita]
* {{fr}} [http://membres.lycos.fr/pandarr/Catholique2/callo.htm Biografia completa]
* {{fr}} [http://www.requis-deportes-sto.com/pages/calbeati.htm La sua beatificazione]
* [http://soeurs-christredempteur35.cef.fr/callo.htm Testimonianze fotografiche]