Fiero l'occhio svelto il passo: differenze tra le versioni

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'''''Fiero l'occhio, svelto il passo''''' è un [[libro]] scritto a quattro mani da [[Luca Goldoni]] ed [[Enzo Sermasi]]. È stato pubblicato da [[Arnoldo Mondadori Editore]] nel [[1979]] e poi ristampato nella serie ''Club degli Editori''.
 
==Storia==
L'idea dello scritto ha preso le mosse, è spiegato nell'introduzione, da un raduno conviviale di un gruppi di amici nati intorno alla fine degli [[anni 1920|anni venti]], quindi quando il [[fascismo]] aveva da poco conquistato il potere, e che a fine [[anni 1970|anni settanta]] avevano all'incirca cinquant'anni.
 
Il libro non vuole essere tuttavia, per esplicita dichiarazione, un' operazione di pura [[nostalgia]] o, ancora, una sorta di scontato ''amarcord''. Anche perché, sebbene i tempi fossero "''poco ameni''" è innegabile che per molti dei giovani del tempo l'infanzia sia stata "''per molti versi felice''".
 
A far scattare la molla della memoria è stato sufficiente evocare come fosse semplice, con una banale [[cartolina illustrata]] dal [[fronte (guerra)|fronte di guerra]] ed una [[molletta da bucato]] posta fra i raggi, 'trasformare' il fruscio di una ruota da [[bicicletta]] [[Campagnolo]] nel rombo di una potente [[motocicletta]].
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Ma le fotografie che corredano il libro sono decine e decine, arricchite anche da manifesti propagandistici d'epoca fascista come quello celebre con la scritta: "''Taci, il nemico t'ascolta!''".
 
La parte testuale è assai dettagliata riguardo la vita quotidiana di un adolescente dei tardi [[anni 1930|anni trenta]], quando l'[[Italia fascista]], impegnata sui fronti delle [[colonialismo italiano|colonie italiane in Africa orientale]], entrava nella fase immediatamente precedente lo scoppio della seconda guerra mondiale: gli impegni scolastici alternati all'attività dell'[[Opera Nazionale Balilla]], ma anche i momenti di svago con i giochi con gli amici e le letture dei [[fumetti]] dell'epoca con il nome di eroi esotici 'italianizzati' per volere del fascismo (con le buffe incongruenze del caso), le (brevissime) vacanze estive al mare, i sacrifici dell'[[autarchia]] con i vestiti tinti e ritinti più volte per rinnovarne il ''[[look]]'' e lo stile, fino, con lo scoppio del conflitto mondiale, alla paura per le lunghe ore trascorse nei [[rifugio antiaereo|rifugi antiaerei]] o per la visione in lontananza delle [[munizione tracciante|munizioni traccianti]] che solcavano il cielo sopra le città bersaglio dei bombardamenti, visti da lontano ovvero dalle località in cui molte famiglie decidevano di 'sfollare' per porsi al sicuro.
 
==I capitoli==
{| {{prettytable}}
!Capitolo
!Argomento
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| La nostalgia || ...
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| Cambio "Campagnolo" || ...
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| Noi di campagna || ...
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| C'era una volta il mare || ...
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| L'usignol ha preso il vol
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| Il mignolo da gagliardetto || ...
|-
| Chi gioca con me metta il dito qui sotto || ...
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| Ambarabà ciccì coccò || ...
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| Ballata a memoria || ...
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| Cambia la puntina || ...
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| Il bengala || ...
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| La macchia sul muro || ...
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| "E per Benito, e Mussolini" || ...
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| Fatevi sotto piccioncini miei || ...
|-
| Via le mani di lì || ...
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| Le brutte cose || ...
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|Il bar della Compagnia || ...
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| La tessera || ...
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| Quando nelle pentole bollivano i tailleur || ...
|-
| La pace arrivò, felice come l'ultimo giorno di scuola || ...
|}
 
{{portale|fascismo}}
 
[[categoria:Testi sul fascismo]]
[[categoria:Regno d'Italia (1861-1946)]]
[[categoria:Saggistica italiana]]
[[Categoria:Libri di memorie italiani]]
[[categoria:Saggi storici]]