Caffè Meletti: differenze tra le versioni
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Il '''Caffè Meletti''', di [[Ascoli Piceno]], fa parte dell’elenco dei 150
È da sempre stato considerato il ritrovo dei personaggi più illustri della città, punto di incontro di cultura e di vita mondana.<br/>
Fu costruito negli anni [[1882]]- [[1884]] per ospitare il Palazzo delle Poste e Telegrafi dove vi fu dapprima il Picchetto della Dogana.<br/>
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Fra gli illustri frequentatori occasionali del Caffè Meletti si annoverano artisti come [[Mario Del Monaco]], [[Beniamino Gigli]], [[Pietro Mascagni]], [[Hemingway]], [[Guttuso]], [[Sartre]], [[Simone de Beauvoir]], [[Mario Soldati]], e politici di levatura nazionale come [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]].<br/>
Il Caffè ha ospitato inoltre set cinematografici: nel [[1960]] vi furono girate, da [[Francesco Maselli]], scene del film “[[I Delfini]]”; nel [[1971]], da [[Pietro Germi]] alcune immagini di “[[Alfredo Alfredo]]”.<br/>
La particolarità del locale è costituita dall’assaggio dell’''”anisetta con la mosca”'' cioè con dentro il bicchiere un chicco di [[caffè]].<br/>
Celebre la definizione del [[Trilussa]] quando scrisse: ''“Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti”''.<br/>
Si tratta di un [[liquore]] a base di [[anice]] (Pimpinella Anisum) coltivato e prodotto nelle immediate vicinanze di Ascoli e sapientemente lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel [[1870]] da Silvio Meletti.
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