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Alla separazione dei centri da Albe tentò di opporsi [[Marcantonio Colonna]] perché quest'ultima cittadina era fornita di mura e quindi difesa da attacchi.
 
Comunque, le ville che intendevano separarsi acquisirono dal camerario di Napoli l’autorizzazionel'autorizzazione di staccarsi mediante il pagamento di una tassa detta Colletta, (tassa simile al [[focatico]] in quanto regolata dal numero di fuochi censiti nel censimento adibito all’uopoall'uopo (Forme ne conto 79, che secondo alcuni calcoli corrispondevano a circa 1500 unità).
 
Nelle "Cronache Cassinesi" (libro I° capitolo 36 e libro 3º capitolo 39) non
Vengono descritti i luoghi Forme, ma, stando al Corsignani, ne vengono nominate le chiese, cioè quella di Sant'Antimo, San Benedetto, San Donato ed infine di San Pietro di Forme.
 
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Secondo altri studiosi il luogo è da ricercarsi tra [[Luco dei Marsi]] ed Incile (località presso l'[[emissario]] del [[Fucino]].
 
[[Febonio]], alla pagina 164 del III° libro della sua stessa opera, segnala Forme narrando della improduttività della campagna dei dintorni di Albe. Ciononostante il colle Albe era pieno zeppo di alberi, tra cui di meli, peri e noci.
 
Viceversa, nello scritto del De Andreis, viene narrato come luogo di villeggiatura tuttalpiù per i nobili.
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Ancora nello scritto di De Andreis vengono citate due nuove chiese presso Forme:
*la 1ª, sita in località San Chiumento, ne restavamo all’epocaall'epoca solo ruderi ed era intitolata a San Clemente;
*la 2ª, sita sulla strada per Castelnuovo.
 
Nel [[1812]] Sant'Anatolia si staccò dal Comune di Massa d'Albe e, verso gli [[anni 1960|anni ‘60sessanta]] vennero trasferite al comune di [[Avezzano]] anche Antrosano e Castelnuovo.
 
Del [[1881]] è la relazione in cui viene descritto lo stemma di Forme constante di 5 monti con, al centro, una croce e, ai lati, due stelle.
 
Fino agli inizi del [[1900]]Novecento risultarono possessori di alcuni terreni nei dintorni di Forme i [[Colonna (famiglia)|Colonna]] di Avezzano, tra cui dei pascoli di alta quota nei dintorni di Magnola.
 
La montagna di Magnola, dopo la [[Iprima guerra mondiale]], risulta essere possedimento, invece, di alcuni fattori locali.
 
In questa epoca la zona di Forme era interessata per la maggior parte di allevamento che richiamava la quasi totalità degli abitanti maschi che venivano richiamati a questo lavoro sin dalla tenera età, fenomeno che faceva crescere l’analfabetismol'analfabetismo della zona dato che la gente andava ad allevare invece che a scuola.
 
I lavori degli allevatori erano suddivisi secondo la seguente scala gerarchica:
*i più giovani, con età che variava dagli 11 ai 15 anni, venivano lasciati i lavori meno onerosi, la pulizia delle stalle e delle capanne, l’approvvigionamentol'approvvigionamento idrico e l’apertural'apertura delle stalle e degli stazzi.
*i pastori, ragazzi dai 15 ai 20 anni;
*altri ragazzi tra i venti e l'età adulta facevano i caciari (addetti alla produzione dei formaggi);
*gli adulti i fattori (gli addetti alla conduzione dell’aziendadell'azienda).
 
Coloro che non avevano nessun possedimento lavoravano per conto terzi, ma vi erano molte persone che avevano moli possedimenti.
 
Tra la Iprima e la [[IIseconda guerra mondiale]] i capiil d’allevamentobestiame, in zona, raggiunseroraggiunse i 15.000 capi, che nel periodo invernale venivano trasferiti nell’nell'[[agro romano]].
 
Il trasporto avveniva in treno tramite la stazione di Cappelle dei Marsi.
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Molti anziani, ad oggi, ricordano fiumi di greggi che venivano trasbordati presso la stazione.
 
Dopo la IIseconda guerra mondiale il centro di Forme si spopolò, la gente migrò così verso altre città italiane.
 
La poca gente rimasta è interessata oggi perlopiù a lavori agro-zootecnici.
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== Feste & Sagre ==
*[[26 dicembre 2011]]: Presepe vivente
*[[18 giugno]] fiera generale
*1ª domenica di [[agosto]] festa di [[San Giovanni]];*[[24 giugno]]: Fiera del bestiame
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== La transumanza ==
La pastorizia transumante ha rappresentato per secoli l’unical'unica risorsa economica dei Formesi in inverno, almeno inizialmente, si spostavano periodicamente con le greggi dalle montagne, che costituivano degli ottimi pascoli estivi, alle pianure sottostanti.
 
È sintomatico che il fenomeno della pastorizia nomade si sia sempre sviluppato in aree montane. La ragione deve essere ricercata nel fatto che territori cosicosì aspri, assolutamente incapaci di offrire qualsiasi fonte di sostentamento alle popolazioni locali, potevano essere sfruttati unicamente attraverso l’allevamentol'allevamento.
 
== Gruppo Alpini ==