Benvenuto reverendo!: differenze tra le versioni
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Strada facendo viene visto da un brigadiere dei carabinieri il quale lo scambia per un vero prete e lo invita a recarsi nel castello di Bellegra di sotto. Don Fernando, il castellano, un latifondista preoccupato perché i suoi contadini hanno iniziato una serie di agitazioni e scioperi minacciando l'occupazione delle terre, chiede a don Peppino, così ha detto di chiamarsi Giuseppe, di convincere i contadini a rinunciare alle rivendicazioni. In cambio, offre al prete 300 000 lire per il restauro della chiesa bombardata durante l'ultimo conflitto. Il sedicente Don Peppino si reca dapprima nella chiesa del villaggio, occupata da una ragazza madre priva di abitazione, e fraternizza con la giovane donna a cui confida la sua condizione di ladro e fa intendere che entrambi potrebbero trovare aiuto l'uno con l'altro. Interviene poi nell'assemblea dei contadini in sciopero dando loro sostanzialmente ragione circa la bontà delle loro rivendicazioni; interviene tuttavia contro alcuni tentativi di violenza da parte degli scioperanti, per esempio contro i crumiri e contro il figlio del padrone catturato mentre si stava recando in un paese vicino in cerca di aiuto contro gli scioperanti. Agisce inoltre da catalizzatore sociale per cui lo stesso castellano rinuncia al suo atteggiamento aggressivo. Rinuncia infine ad Anna, la giovane donna che aveva occupato la chiesa, quando comprende che il figlio del castellano, che l'aveva sedotta, è disposto a far fronte ai suoi obblighi. Infine, questa volta in abiti borghesi, fugge dalla comunità dalla quale, come prete, ha ottenuto affetto e riconoscenza.
==Incassi==
Incasso accertato a tutto il [[31 dicembre]] [[1952]] £ 170.100.000
== Bibliografia ==
* Giacomo Manzoli, ''Benvenuto reverendo'', Bresso: Hobby & Work, 2007, Collezione Aldo Fabrizi Dvd Collection, 2007.
* Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1945/1955 a cura di [[Gianni Rondolino]]
==Collegamenti esterni==
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