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La fine del conflitto comportò una drastica riduzione delle attività, che costò la perdita del posto di lavoro a circa 100 000 tra operai ed impiegati in seguito alla chiusura degli impianti localizzati a [[Oklahoma City]], [[Tulsa]] e [[Chicago]]<ref name=dh9>{{cita web |url=http://www.boeing.com/history/narrative/n037dou.html |titolo=History -- Post-War Developments - The Douglas Aircraft Co. ... Launching the DC-6 |accesso=7 aprile 2012 |lingua=en |editore=http://www.boeing.com |opera=The Boeing Company |data=}}</ref>.
=== Il dopoguerra ===
La riorganizzazione operativa che seguì la fine della guerra vide la Douglas razionalizzare la propria struttura produttiva secondo una logica di prodotto<ref name=dh9/>: la produzione dei velivoli commerciali (e dei loro derivati per il trasporto militare) venne concentrata negli impianti di Santa Monica, a El Segundo venne destinata la produzione degli aerei da combattimento destinati alla [[United States Navy]] e gli impianti di Long Beach furono dedicati ai velivoli dell'[[United States Army Air Forces]] (che dal [[1947]] sarebbe divenuta forza autonoma con il nome di [[United States Air Force]]).
== Organizzazione ==
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