Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni
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La radice stessa potrebbe non essere di origine latina: nella [[stele di Rosetta]] si trova un [[geroglifico]] [[Egitto|egiziano]] che è stato trascritto come ''k-e-s-r-s'' e si suppone correlato al senso latino. Più interessante, è stato detto che il latino Cesare potrebbe essere di derivazione [[Persia|persiana]] ''Kasrá=Chosroës'' e della sua forma plurale ''Akásirah'' (titolo di quattro grandi [[dinastia|dinastie]] di re Persiani), fra cui ''Ahasuerus'' o ''Khshayarsha'' ([[Serse I]], nipote di [[Ciro il Grande]]); eventuali relazioni con ''kisri'' e ''kasra'' sono state considerate come meno significative, anche perché più riferite ad epoche posteriori ([[Sassanidi]]).
Di certo il nome veniva spesso dato ai bambini nati con [[parto cesareo]] e, a detta di Plinio, lo stesso Giulio Cesare era "''natus a cæso matris utero''", ovvero "nato dall'utero tagliato della madre", da cui ebbe il nome; pertanto è molto probabile che la radice del nome sia da ricondursi a questo, come affermato da Plinio.
:'''Nota:''' il praenomen "Gaio" è forma corretta rispetto al pur comune "Caio". La forma "Caio", infatti, si è diffusa a seguito di una errata interpretazione dell'abbreviazione epigrafica "C." (cfr., tra gli altri, Conte, Pianezzola, Ranucci, ''Dizionario della lingua latina'', ''sub voce'' Gaius: «il fraintendimento dell'abbr., in cui la G si scriveva, per conservazione di grafia arcaica, C., ha generato la forma '''Caio'''»).
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